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Le persone vulnerabili davanti alla giustizia europea – Congresso europeo FBE

Congresso Europeo Federation des Barreax d’Europe
24/26 marzo 2022 Girona (Spagna) – Assise del Mediterraneo

 

Nel marzo 2022 rappresentanti dei maggiori ordini d’avvocati d’Europa si sono riuniti insieme a colleghi dell’altra sponda del Mediterraneo  nella città spagnola di Girona, organizzatrice attenta, sotto l’egidia del presidente Ordine avvocati Carles Mc Cragh. Avvocati marocchini, avvocatesse turche  condividendo esperienze nelle tutela dei più Fragili con colleghi europei francesi, polacchi, spagnoli, italiani e inglesi. Quest’ultimi seppur fuoriusciti dall’ Unione Europea, a seguito della Brexit, erano, in questa importante occasione, rappresentati dalla Prof.ssa Sara Chandler, “Queen of Consuel” . Si consigliera della Regina d ‘Inghlilterra. Bologna era rappresentanta dal Consigliere dell’Ordine Stefano Tirapani.

L’apertura del convegno è avvenuta il venerdi 25 marzo trattando nel primo incontro il tema dei “Minori. Violenza Familiare. Tratta dei minori”. Ha aperto l’Assise La vicepresidentessa Ordine Avvocati di Parigi, Dominque Attias rappresentando la situazione dei minori in Francia,L’ex presidente di Marrakech Omar Abouzzouhour ha trattato la situazione in Marocco ed infine ha concluso il collega italiano Sangiorgi con un’estesa carrellata di sentenze Cedu sul tema.

La giornata è proseguita con un secondo incontro sul tema “Donne come persone vulnerabili in una società maschilista. Violenza di Genere. Tratta di Donne” la relatrice spagnola di Madrid, referente del programma ODOS, Cristina Manzanedo ha evidenziato le infinite difficoltà collegate alla condizioni di donna migrante in Europa.  Specificamente poi della situazione spagnola ha trattato Jordi Espelt di Girona. Molto toccante infine l’intervento dell’avvocatessa turca Burcin Sahan riferendo degli infiniti abusi e maltrattamenti subiti dalla donne in Turchia che colpiscono direttamente anche le avvocatesse.

Il terzo tema” Gli Anziani” è stato animato e moderato dal presidente delle Isole Baleari, Martin Alenar. Nell’incontro l’ordine di Barcelona, in sostituzione del presidente Jesus Sanchez,  presentava le proprie argomentazioni e dati statistici attraverso la collega Rosa Isabel Pena.

Nell’incontro intervenivo personalmente come relatore, su richiesta dalla FBE (Federation de Barreaux d’Europe), toccavo molto ágilmente, visto i tempi ristrettissimi, la prospettiva civile e penale della tutela dell’anziano in Italia.

Ai colleghi stranieri rappresentavo quegli istituti che potessero permettere valutazioni di diritto comparato e storico sociologico. L’ istituto dell’ amministratore di sostegno (ADS), introdotto dal L 6/2004, che rispetto a  tutela e curatela, garantisce ancora profili di libertà dell’anziano. Presentavo la (DAT) dichiarazione anticipata di trattamento in vigore dalla legge 219/2017 stigamatizzando in un’ottica comparata che la legge sul fine vita francesce era del 2005 e  “testamento vital” spagnolo era in vigore dal 2002

Telegraficamente esponevo la tutela penale dell’anziano come vittima/parte offesa.  Rappresentavo l’esistenza dell’ aggravante 61, co 1, n 5 per chi ha approffitato di circostanze in riferimento all’età che ostacolano la difesa e la sussistenza di specifico reato “la circovenzione di incapace” art 643.  Evidenziavo l’ipotesi in cui un ADS, in qualità di pubblico ufficiale, potesse  realizzare i reati di “peculato” e “abuso d’ufficio”.

Si toccava  l’art 90 quater cpp che in sede di indagini preliminari fa un chiaro riferimento all’età nel desumere condizioni di particolare  vulnerabilità. L’anzianità come condizioni di particolare fragilità che comporta particolare meccanismi di tutela, in caso di reati di maltrattamenti e violenze sessuali, al momento dell’audizione/”sommarie informazioni” dell’anziano ad opera della polizia  o del Pm. L’ autorità procedente deve avvalersi quindi di un esperto in psicología o psichiatria.

Rappresentavo che nel sistema italiano vige una tutela particolare per gli anziani di età superiore ai 70 anni – nel sistema delle misure cautelari – salvo casi di eccezionale gravità – non può essere disposta, ne mantenuta la custodia in carcere. In caso di pena definitiva da scontarsi, salvo i reati piu’ gravi, un anziano condannato di età superiore ai 70 anni non può scontare la pena in carcere ma solo presso la propria abitazione o luogo di pubblica cura.

Infine in relazioni agli anziani che molto spesso sono nonni non potevo non concludere evidenziando l’importanza del “diritto dei visita dei nonni” affermatosi chiaramente con varie sentenze CEDU a partire da Bronda c. Italia 1998,  Manuello e Nevi c. Italia 2015. Stigamatizzavo la sentenza Beccarini e Ridolfi c. Italia del 2017 dova ha fatto piacere evidenziare i contributo fattivo della collega bolognese Stefania Tonini a tutela dei nonni ferraresi ( i nonni, in questo caso, rimasero senza vedere i nipoti per 5 anni). Terminavo indicando la sentenza Vacheleva c. Babanarakis della Corte di Giustizia CGUE del 2018 ed infine la recente sentenza CEDU Terna c. Italia del 2021.

La giornata del venerdi si concludeva con quarto incontro tema “Persone con Disabilità” intervenivano sul tema il francese Malavialle, la collega spagnola di Alicante Carmen Diaz e la prof. C. Piemontese dell’università di Pisa.

Sabato 26 marzo si teneva l’ultimo incontro sul tema” Reati di Odio a causa del genere, razza o orientamento sessuale” dove relazionava il collega italiano M. Calantropo sui reati d’odio e le sue devianze in internet, La presidentessa del Centro Diritti Umani di Istanbul Turge Duygu Koksal ed infine il presidente dell’ ordine avvocati di Marsiglia Jean Raphael Fernandez.

In conclusione impossibile sintentizzare in poche righe l’infinità di diverse vedute giuridiche e prospettive emerse in questa 2 giorni all’insegna della tutela dei Fragili.

Certamente si è rimarcato con forza il ruolo sociale dell’avvocatura – come evidenziato nella “sentenza Cedu Graziani Weiss contro Austria” del 18 ottobre 2011 – dove si giunge fino a imporre all’avvocato di assumere funzioni pubbliche quali la tutela e la curatela di soggetti incapaci, proprio in ragione della particolare qualificazione professionale acquisita, del superamento dell’esame di abilitazione, e dei doveri deontologici che gravano sul legale”.

Gli incontri internazionali sono ottime occasioni di confronto e conoscenza, dove il profilo comparato del diritto è protagonista, vi è anche la possibilità di sviluppare network professionale e tornare a casa con tanti spunti di ragionamenti e progetti. Lo consiglieri sempre a giovani avvocati ma anche a gli esperti avvocati per mettersi in gioco.

Sempre ho pensato che la funzione sociale dell’avvocato “si esalti al massimo” nella tutela dei diritti e delle libertà dei piu’ Fragili e sapere che a svariate latitudini la pensiamo allo stesso modo mi conforta ed anima.  Ringrazio la FBE per avermi indicato come relatore e il COA di Bologna per avermi sostenuto nell’incarico internazionale.

Avv. F. Christian Di Nardo

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Christian Di Nardo