Editoriale

3 anni di Bologna Forense in formato digitale

Cari lettori, cari Colleghi,

anche per il sottoscritto è tempo di bilanci in vista dell’imminente scadenza dell’attuale mandato.

Quando, poco più di tre anni fa, l’allora neo Presidente del C.O.A. mi chiese la disponibilità come referente di commissione di Bologna Forense per rilanciare la rivista, che si trovava in stand by da un paio d’anni, ne fui lusingato ma, visto che non mi ero occupato neppure del giornalino scolastico, anche un po’ preoccupato.

Le nuove avventure però costituiscono sempre un grande stimolo e, dopo aver cercato di meglio comprendere il mio ruolo, ho riunito la commissione appena nominata e costituita per cercare di condividere le idee che nel frattempo avevo maturato.

Soprattutto quella che avrebbe poi condizionato in ogni caso le scelte successive, mantenere l’edizione cartacea, ovvero passare a quella in formato digitale? Oppure tertium genus, farle entrambe in parallelo, almeno in via temporanea?

Appartengo alla generazione che, pur non respingendo l’inevitabile progresso, ama ancora consultare un libro, quale esso sia, nella sua forma tradizionale, quella cartacea, magari fascicolata.

Ma il progresso incombe e quindi ero conscio che, ancorché romantico, sarebbe stato anacronistico rimanere arroccati sul vecchio sistema che comportava costi più elevati di quasi 2/3 rispetto al digitale e possibilità di diffusione limitata; era opportuno dare una svolta radicale alla rivista anche perché la società civile si stava evolvendo e con essa anche l’avvocatura che si stava rapidamente adattando, almeno in alcuni ambiti, al processo telematico conscia che avrebbe rappresentato l’unica ipotesi di riforma veramente possibile.

Senza trascurare la circostanza che, oramai, una rilevante fetta di lettori era costituita dalle nuove generazioni di Colleghi, più orientate all’informatizzazione, quindi dotate di maggior dimestichezza con i nuovi strumenti telematici.

Così ho deciso, rotti gli indugi, di proporre in commissione e poi, ottenutone l’avvallo, al Consiglio dell’Ordine in sede plenaria, l’adozione della forma digitale sopprimendo il formato cartaceo, senza alcun compromesso di sorta.

Parallelamente ho proposto che per gli anni a venire la differenza di costo tra le risorse già destinate alla rivista cartacea e quella di nuova formazione fossero investite in altri progetti di ausilio concreto per il Foro, borse di studio per giovani colleghi o aiuti per il fondo di solidarietà dato che la crisi economica si stava facendo prepotentemente spazio anche tra l’avvocatura.

Con grande lungimiranza i Colleghi del Consiglio, pur con qualche comprensibile titubanza, essendo quasi tutti legati, per evidenti motivi anagrafici, al formato cartaceo, hanno convenuto che, non avvallare il digitale sarebbe stato sinceramente anacronistico e quindi poco sensato, soprattutto in un’ottica futura.

Questa pertanto era la nuova via tracciata.

Incassato quindi l’assenso del Consiglio bisognava tuffarsi in concreto nell’avventura; dopo aver scelto il partner di web editing ci siamo lanciati.

Dopo il numero zero, edito peraltro in pochi giorni per presentarlo in tempo utile per la terza edizione di Avvocanto, la festa Nataliza di noi avvocati, ora divenuta un appuntamento tradizionale e irrinunciabile, ci si è messi al lavoro per cercare di proporre un prodotto più strutturato rispetto al test di avvio confezionato con materiale già esistente seppur inedito e presentarlo poi al Foro.

La scelta non ha raccolto, nell’immediato, consensi unanimi, soprattutto, comprensibilmente, tra le generazioni di colleghi più datata; tra le critiche mosse si colloca come più suggestiva quella di un avvocato che lamentava di non poter più portare con sé la rivista durante le sedute in bagno…

A parte le facezie, sono però certo che il processo di adattamento si sia completato senza disagi particolari ed anzi sia stato, alfine, certamente apprezzato.

Con qualche adeguamento in corso d’opera, quello che vedete oggi on line è la rivista che è scaturita dalle periodiche riunioni di redazione e dai contatti, pressoché costanti con la società di editing, la Cartabianca Publishing che ha avuto un grande merito in questa fase di avvio perché, con indubbia professionalità e disponibilità, ci ha dato un importante supporto, tecnico e pratico; siamo consci che ci sarebbero varie migliorie da farsi, ma scontiamo il fatto che nessuno di noi, tranne il nostro web-editor, è un professionista del settore, la redazione non è costituita in forma permanente, tutti noi dedichiamo alla rivista il tempo che ci è possibile, sottraendolo al lavoro, agli affetti e allo svago; siamo altresì ben consci che la scelta di effettuare uscite a cadenze pressoché fisse, come se si trattasse di un periodico cartaceo, è, in astratto, in contrasto con il concetto di rivista digitale che, invece, non ha più una frequenza costante, ma deve essere aggiornata continuamente, in tempo reale, mano mano che maturano contenuti d’interesse da immettere in rete, ma l’attuale struttura di redazione, purtroppo, non consente di disporre diversamente.

Quindi, pur consapevoli che tutto è perfettibile e, maggiormente, figuriamoci, questa nostra pubblicazione, possiamo tuttavia oggi affermare, alla luce dei dati in nostro possesso, che la scelta iniziale è stata vincente

Avvalendomi della tecnologia posso fornire i seguenti dati statistici:

Visite 2018 al sito bolognaforense.net (al 12/12/2018): 60.174
Pagine del sito consultate nel 2018 (al 12/12/2018): 230.965

Come raffronto nel corso dell’intero 2017 si sono avute 66.733 visite e 264.763 pagine consultate; nel 2016 i totali erano stati 34.213 visite e 175.765 pagine consultate.

I dati iniziali sono stati sostanzialmente raddoppiati, credo che questo risultato possa renderci orgogliosi di aver costituito un prodotto di facile fruizione e, consentitemi, anche di livello, ferme le considerazioni sopra espresse.

Vi ricordo a riguardo che è attiva una casella di posta elettronica redazione@bolognaforense.net dedicata a suggerimenti e anche per accogliere gli scritti che vorrete sottoporre alla redazione per un eventuale pubblicazione o, in alternativa, compilando il form nella sezione contatti della rivista.

Da ultimo, prima di concludere queste mie considerazioni ad alta voce, trovandoci, come detto, in scadenza di mandato, vorrei ringraziare, anzitutto, il nostro Presidente, avv. Giovanni Berti Arnoaldi Veli per avermi passato il testimone fornendomi il materiale che aveva in carico e preziosi suggerimenti per la prosecuzione della rivista, nonché tutto il comitato di redazione per la preziosa opera di aiuto e di coordinamento al sottoscritto; l’indispensabile confronto ha infatti permesso di trattare e discutere delle singole edizioni della rivista coniugando più punti di vista e d’osservazione, pertanto un grazie davvero ai Consiglieri avv.ti Annalisa Atti, Federico Canova, Antonio Spinzo, Stefania Tonini e ai membri esterni avv. ti Massimo Carratieri, Samuele Fazzolari, Gabriele Garcea.

A voi cari lettori un caro augurio di buone feste e buona lettura

Stefano Tirapani
Direttore editoriale di Bologna Forense

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