Editoriale

A breve per un nuovo inizio – Il saluto del direttore

Cari Lettori, cari Colleghi, cari Amici,
il mandato consigliare volge al termine e così anche il mio incarico di direttore editoriale di Bologna Forense.

Sono stati quasi otto anni, non posso dire lunghi, perché, in realtà, sono passati in un baleno, ma in cui è un po’ cambiato il mondo e anche la nostra rivista, nel suo piccolo, da cartacea è passata a digitale, con un deciso balzo in avanti.

Non è stato un passaggio così indolore, specialmente per gli avvocati non più giovani che hanno vissuto questo mutamento, almeno inizialmente, con una certa difficoltà

Il mondo però si evolveva in questa direzione ed è stato inevitabile cogliere il momento.

Abbiamo cercato di darvi un quadro del nostro piccolo spaccato Forense, di darvi anche un po’ di aiuto con qualche suggerimento tecnico, commentando qualche news giurisprudenziale, dandovi qualche chicca di ironia e cercando le peculiarità della nostra professione.

Nel periodo pandemico abbiamo cercato di fornirvi qualche suggerimento sulla gestione dell’attività che era, ahinoi, divenuta certamente problematica e complessa.

Abbiamo, nel corso di questi anni, istituito un premio per il trentennale della rivista ed uno dedicato ad uno scritto relativo a quel peculiare e angosciante momento che è stato il lockdown pandemico.

Entrambi i premi hanno riscontrato una discreta partecipazione e sono stati aggiudicati a giovani colleghi che si sono cimentati a livello letterario sfidando il giudizio della redazione senza timori reverenziali.

Abbiamo anche promosso, unitamente alla Fondazione Forense Bolognese, un convegno sulla figura del Prof. Avv. Filippo Sgubbi che era recentemente scomparso; abbiamo cercato di fornirvi una guida sui principi deontologici adottati dal nostro Consiglio al fine di consentirvi di svolgere una professione in linea con i recenti mutamenti.

Insomma, abbiamo cercato di aiutarvi un po’ nello svolgimento dell’attività cercando anche, alle volte, di farvi sorridere un po’.

La sfida digitale è stata vinta, i dati di accesso lo confermano anche se nell’ultimo periodo mi rammarico per non aver potuto dedicare più tempo ed energie a questo progetto.

Congedandomi vorrei ricordare che nel corso di questi anni sono stato coadiuvato e supportato alcuni colleghi con cui ho cercato di condividere al massimo la gestione della rivista e che mi hanno dato preziosi suggerimenti.

Vorrei citarli uno ad uno partendo da chi, purtroppo, non c’è più, il nostro caro Tonino Spinzo, e poi, in ordine alfabetico, Annalisa Atti, Federico Canova, Massimo Carrettieri, Samuele Fazzolari, Massimo Franzoni, Gabriele Garcea, Jacopo Mannini, Antonella Rimondi, Stefania Tonini tutti, indistintamente, presenti e attivi; li ringrazio con stima e affetto.

Un ultimo ringraziamento a Diego Meozzi di Cartabianca Publishing, che ha curato la veste editoriale e digitale, per averci così professionalmente supportato in questi anni di transizione digitale e ai due Presidenti che hanno inteso concedermi la loro fiducia: a Giovanni, Gionni, Berti Arnoaldi Veli, che nel passaggio di consegne iniziale aveva lo stesso atteggiamento paterno di un genitore che da in sposa una figlia e ad Elisabetta, Betta, d’Errico che ha voluto confermarmi l’incarico nonostante i miei impegni istituzionali mi portassero altrove.

Infine un caro saluto a tutti voi che avete dedicato qualche momento a questa rivista augurandomi che il mio successore possa svilupparla ulteriormente nell’interesse e al servizio dell’avvocatura bolognese.

Ad maiora semper

Stefano Tirapani

Informazioni sull'autore

Stefano Tirapani