Varie

URCOFER

L’Unione Regionale dei Consigli degli Ordini Forensi dell’Emilia Romagna (URCOFER) fu costituita nel luglio 1972, dall’avv. Piero Valenza, allora Presidente dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Bologna, il quale si era reso conto dell’utilità che, in relazione al nuovo assetto amministrativo regionale ed alle incalzanti moltiplicantesi esigenze dell’attività giudiziaria, avrebbe potuto avere una istituzione destinata ad assicurare regolare collegamento fra i Consigli degli Ordini forensi della regione.
Detto ente, pur nel più scrupoloso rispetto dell’autonomia dei singoli Consigli, avrebbe consentito un continuo scambio di informazioni e di pareri, una proficua discussione sui numerosi problemi che via via si prospettano, un coordinamento ed una eventuale armonizzazione dell’operato; ed avrebbe garantito all’avvocatura regionale una più viva incidenza ed un maggior risalto nei congressi e convegni nazionali e interregionali, ogni qualvolta fosse stata raggiunta un’intesa di vedute e di opinioni.
Così si espresse l’Avv. Argo Venturoli in una delle prime pubblicazioni curate dall’Unione nel 1978 (U.R.C.O.F.E.R  Avvocatura Emiliano Romagnola n. 1 ott.dic. 1978 ).

La nostra Unione nacque, dunque, spontaneamente nel 1972, 43 anni fa. Ora con la nova legge professionale trova un espresso e importane riconoscimento all’art.29 lettera p) che annovera, tra i compiti e le prerogative del consiglio dell’ordine, quello di “costituire o aderire ad unioni regionali o interregionali tra ordini, nel rispetto dell’autonomia e delle competenze istituzionali dei singoli consigli. Le unioni possono avere, se previsto nello statuto, funzioni di interlocuzione con le regioni, con gli enti locali e con le università, provvedono alla consultazione fra i consigli che ne fanno parte, possono assumere deliberazioni nelle materie di comune interesse e promuovere o partecipare ad attività di formazione professionale. Ciascuna unione approva il proprio statuto e lo comunica al CNF”. Previsioniche aprono nuovi scenari erendendo possibili nuove occasioni nell’interesse dell’avvocatura distrettuale.

Alla fine del 2014 l’Unione ha voluto rinnovare le norme statutarie adeguandole alla legge professionale e introducendo alcune innovazioni, fra le quali la possibilità di nominare come presidente un avvocato che non rivestisse la gravosa funzione di presidente di uno dei nove ordini che la compongono. Dopo le elezioni forensi, nel corso del corrente anno la scelta è ricaduta sulla mia persona.

Di ciò sono grato e onorato.

Non farò mancare il mio impegno anche in questa nuova avventura e cercherò di fare quanto sarà possibile perché l’Unione sia ancor più coesa e degnamente rappresentata in ambito nazionale, mantenendo quel prestigio di cui gode già per l’impegno, la serietà e professionalità che l’ha sempre contraddistinta sin dal suo nascere, operando in armonia con il CNF e la altre nostre istituzioni nazionali, pur non facendo mancare quegli stimoli costruttivi che la nostra Unione ha sempre offerto.

Sono stati poi eletti come Vice Presidente dell’Unione l’Avv. Giovanna Ollà Presidente del Consiglio dell’Ordine di Rimini, Segretario il Presidente dell’Ordine di Parma Avv. Ugo Salvini e Tesoriere l’Avv. Daniela Dondi Presidente del Consiglio dell’Ordine di Modena.

Le riunioni si sono succedute con cadenza mensile e sono state costituite sette commissioni di lavoro, alcune delle quali hanno già iniziato ad operare: 1) Coordinamento fondazioni forensi – formazione e aggiornamento (22/06/2015); 2) Coordinamento scuole forensi (22/06/2015); 3) Contributi e mozioni Congresso Nazionale Forense 2016 (22/06/2015); 4) Stampa forense distrettuale (22/06/2015); 5) Commissione pareri (23/07/2015); 6) Coordinamento Comitati pari opportunità; 7) Integrazione e modifiche statutarie (23/07/2015).

Le sfide che ci attendono non sono di poco conto e gli argomenti posti all’ordine del giorno sono davvero tanti. Le priorità comunque non possono essere dimenticate. Siamo in un momento politicamente, economicamente e democraticamente difficile del nostro Paese. E’ necessario riacquistare la stima e la fiducia che la società aveva nella nostra professione. Ritrovare quell’unità della nostra avvocatura che muove dalla consapevolezza che nelle nostre mani hanno affidato i valori fondamentali e insopprimibili validi per tutte le democrazie che a ragione si possano chiamare tali, quali quelli della tutela dei diritti delle persone, soprattutto di quelle più deboli e bisognose. Non è una questione di formule, credo sia una questione di ritrovare tutti insieme quello spirito di entusiasmo originario, di rispetto reciproco e di consapevolezza del nostro ruolo sociale.

La nuova legge professionale deve essere occasione per migliorarci e ritrovare tutto questo, per ritrovare tutto ciò che ci unisce e non ciò che ci divide.

Il Presidente
Avv. Sandro Callegaro

 

 

Informazioni sull'autore

Sandro Callegaro