Tra il serio e il faceto

Dal futuro: intervista al Presidente del Tribunale e al dirigente della Cancelleria Civile

Prescrizione istantanea, 6000 avvocati iscritti, torre fascicolaria per movimentare le pratiche giudiziarie giacenti, il decentramento estremo degli uffici giudiziari, tutte ipotesi che nel 1997 sembravano ironiche boutade e nulla più, ma che, oggi, non paiono troppo distanti dalla realtà, per questo abbiamo voluto riproporre un simpatico articolo del Collega Franco Bambini di vent’anni or sono, uno scritto ambientato nel passato che conserva, ancora oggi, sapore in un irrisolto presente…

Ad ormai quasi due anni dall’entrata in vigore della Nuova Riforma del codice di procedura civile, divenuta operativa nell’agosto dell’anno 2034, abbiamo ritenuto maturi i tempi per rivolgere qualche domanda al Primo Presidente Unico del Tribunale di Bologna in ordine alla attuazione della Nuova Riforma ed all’attuale stato della giustizia civile nella nostra città.

Ci è parso imprescindibile sentire anche le opinioni e le osservazioni del Capo Dirigente Verticistico della Cancelleria Civile del Tribunale, il quale certamente si trova in contatto immediato e diretto con il quotidiano funzionamento della macchina giudiziaria.

Entrambi i nostri intervistati ci ricevono nella stanza del Primo Presidente Unico, al quarantesimo piano della Torre Fascicolaria, svettante, nel suo allegro colore grigiastro in questa bella giornata di sole, nel centro della Piazza della Prescrizione Istantanea (che i più anziani tra noi ricordano ancora come “Piazza dei Tribunali”).

Iniziamo l’intervista partendo da uno degli argomenti maggiormente dibattuti della Nuova Riforma.

Domanda: Signor Primo Presidente Unico, ad ormai quasi due anni dall’entrata in vigore della Grande Riforma, quali sono stati gli effetti dell’introduzione della Prescrizione Istantanea, istituto che suscitò, fin dalla sua introduzione, violente polemiche?

Risposta: La ringrazio di avermi posto questa domanda, che mi consente di rispondere fornendoLe immediatamente alcuni dati che ci saranno certamente utili nell’intero svolgersi di questo nostro colloquio.

All’entrata in vigore della Grande Riforma, il nostro Tribunale contava 873.496 cause iscritte a ruolo, con un tempo medio di rinvio tra una udienza e l’altra di circa cinque anni.

Naturalmente ciò era principalmente effetto dell’accumulo di cause arretrate, che l’organico dei nostri magistrati da più di trent’anni non riusciva assolutamente a smaltire.

Domanda: Lei, Unico, ricorda di quando si avanzò da più parti la proposta di aumentare il numero dei magistrati in organico, per fare fronte all’aumento esponenziale del contenzioso?

Risposta: Lo ricordo molto bene, e per fortuna una simile perniciosa idea non ebbe seguito, e saggiamente si scelse di salvaguardare la qualità della giurisdizione. I cittadini hanno soprattutto diritto a sentenze giuste e non frettolose, e d’altro canto dieci o quindici anni di processo ben condotto si sono dimostrati non privi di una importante funzione educativa nei confronti delle parti, indipendentemente dall’esito finale: non poche volte le parti, nel corso del processo, acquisiscono una salutare coscienza della precarietà dell’umano vivere e dell’incertezza del futuro, e vi sono stati anche numerosi casi di conversione religiosa.

Domanda: Lei sa bene che vi sono stati anche casi di follia omicida, che hanno prodotto vittime tra avvocati, magistrati e cancellieri.

Risposta: vi sono stati, sì, anche simili tristi episodi, ma in questi casi è sempre difficile stabilire il confine tra il disagio sociale e la patologia individuale.

In ogni caso, tornando alla Sua domanda iniziale, vorrei dire che attualmente, in soli due anni di applicazione della Prescrizione Istantanea, l’arretrato si è quasi dimezzato, giungendo quindi ad una dimensione più che accettabile ed anzi, posso in questa occasione preannunciare che, grazie a questa diminuzione di arretrato, probabilmente già nel prossimo anno buona parte della Torre Fascicolaria, inizialmente concepita, come Lei ben sa, al solo scopo di contenere e movimentare i fascicoli delle cause in corso, potrà essere adibita ad altro uso, collocandovi uffici che hanno grande bisogno di nuovi spazi.

Domanda: quale è il Suo parere sul dibattito dottrinale, tuttora in corso, sulle modalità applicative della Prescrizione Istantanea?

Risposta: si tratta certamente di un dibattito di grande interesse, ma noi dobbiamo soprattutto cercare di applicare nel miglior modo possibile le norme vigenti.

In proposito giova ricordare che la legge, in ossequio ai principi di autonomia ed indipendenza dei Giudici, ha lasciato ad ogni singolo Magistrato (con il parere vincolante dei Consigli Giudiziari ed il parere consultivo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati) la scelta dei modi mediante i quali pervenire all’individuazione dei diritti da prescrivere istantaneamente.

Orbene, posso dire che i Magistrati di questa circoscrizione hanno sempre utilizzato metodi rigorosamente ispirati ad imparzialità ed uguaglianza di trattamento, quali l’estrazione a sorte, l’apertura a caso del codice civile, la scelta di lettere alfabetiche iniziali di determinati diritti, da riscontrarsi poi tra le lettere di apertura dei titoli dei quotidiani del giorno seguente, ed altri ancor più ingegnosi.

Domanda: Lei non ritiene che la possibilità che intervenga in corso di causa la Prescrizione Istantanea del diritto dell’attore possa incentivare il convenuto a resistere in giudizio, anche infondatamente?

Risposta: non possiamo pretendere che l’amministrazione della Giustizia si faccia carico della ineliminabile umana malvagità: l’amministrazione della Giustizia è strumento per dirimere le controversie, in un modo o nell’altro, e per il vero, anche statisticamente, sembra assodato che metodi di sostanziale decisione fondati sul sorteggio danno luogo ad una percentuale di decisioni giuste non inferiore a quella ottenibile con i metodi più tradizionali.

Domanda: passiamo ad un problema che sta molto a cuore agli Avvocati: la sede degli uffici giudiziari. Lo spostamento a Monte Veglio degli uffici della Pretura Civile ha creato alcune difficoltà organizzative per i nostri Studi professionali.

Ci risponde su questo argomento il Capo Dirigente Verticistico della Cancelleria.

Risposta: comprendiamo le legittime esigenze dei 60.000 avvocati bolognesi, ma credo di poter dire che le Cancellerie si adoperano, per quanto possibile, al fine di risolvere gli inevitabili problemi. La possibilità di depositare gli atti anche in ore notturne, mediante macchine automatiche Attomat collocate all’esterno degli uffici, ci sembra vada in questa direzione.

Purtroppo buona parte dei fondi disponibili è stata recentemente spesa per le cabine antiproiettile a protezione dei funzionari di Cancelleria, dopo i numerosi episodi di accoltellamento di funzionari da parte di avvocati impazienti.

Non appena vi sarà disponibilità di altri fondi, è intenzione della cancelleria procedere quanto prima all’attuazione della Nuova Riforma nella parte relativa alla istituzione delle JudgmentMachine per le controversie di valore inferiore a Lire 50.000.000.

Le macchine sono già in produzione da parte della impresa appaltatrice (una fabbrica americana di Las Vegas) e saranno tecnologicamente raffinatissime: tre diversi rulli simuleranno i tre membri del collegio e ciascuna parte avrà diritto a tre colpi di manovella.

Le tre simpatiche figurine che compariranno nelle caselle decideranno la vittoria e la soccombenza, nei modi stabiliti dalle Disposizione di Attuazione della Nuova Riforma.

Ringraziamo il Primo Dirigente Unico ed il Capo Dirigente Verticistico e concludiamo qui l’intervista, riservandoci in un successivo articolo di meglio commentare le interessanti anticipazioni che ci sono state fornite sull’attuazione della Nuova Riforma.

avv. Franco Bambini

(Apparso su: “Piazza dei Tribunali” – Notiziario dell’associazione sindacale degli avvocati di Bologna e dell’Emilia Romagna – anno XV n. 2 – giugno 1997)

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Franco Bambini