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Congresso internazionale FBE del 28-29 settembre 2021 a Parigi

Si è svolto in presenza nelle date indicate, dopo quasi due anni di ferma a causa della nota situazione epidemiologica, il congresso 2021 della FBE Federation de Barreaux d’Europe,a cui il nostro Ordine da anni aderisce.

Pubblichiamo il resoconto del nostro delegato al Congresso


Riferisce il Consigliere Segretario in merito al congresso generale Fbe, Federation de Barreaux d’Europe, tenutosi a Parigi il 27 e 28 di settembre 2021.

Il tema generale del congresso era: Accesso alla legge e alla giustizia: i Consigli dell’Ordine e gli avvocati in prima linea

Il Congresso si è svolto integralmente presso i locali dell’Ordine degli avvocati di Parigi di fronte al Palazzo di Giustizia prospiciente alla Senna, in pieno centro storico; l’intera zona era peraltro presidiata dalle forze di polizia in tenuta da combattimento in quanto era in corso di svolgimento il processo per i fatti terroristici del novembre 2015.

Dopo i saluti di benvenuto da parte dell’avv. Olivier Cousi Presidente del Consiglio dell’Ordine locale, ci sono stati gli interventi del Presidente del FBE, avv. Dominic Attias, del Presidente del Consiglio Nazionale Forense Francese, avv. Jerome Gavaudan, e, infine, del Presidente della Conferenza dei Presidente dei Coa transalpini, avv. Helene Fontain; tutti, oltre ai saluti istituzionali e a quelli personali, indirizzati ai Colleghi ospiti, si sono soffermati sugli effetti della pandemia e sull’impatto di quest’ultima rispetto alle libere professioni e a quella forense in particolare, dando peraltro atto dell’innesco di un trend positivo, attestato dalla possibilità di poter finalmente tenere il Congresso in presenza dopo i rinvii che la situazione sanitaria europea aveva forzatamente imposto, che dovrebbe consentire una ripresa globale delle attività lavorative e imprenditoriali.

Un ultimo accenno anche al fatto che nel 2022 ci saranno le elezioni Presidenziali in Francia e gli avvocati saranno comunque protagonisti perché avranno comunque un peso nell’indirizzare le scelte del paese.

Si è quindi aperta una tavola rotonda sul tema: “Patrocinio a spese dello Stato, il ruolo degli avvocati e la ragion d’essere degli avvocati” moderata dall’avv. Michele Lucherini past President del FBE alla presenza di M. Eugenia Gay, Presidente Coa di Barcellona, Peter Hanenberg Presidente Coa di Rotterdam, Helene Fontaine Presidente della Conferenza dei Presidenti Coa Francesi.

Ognuno ha illustrato il sistema di P.S.S. in uso nel proprio paese; in sintesi il sistema Spagnolo è molto simile a quello Italiano estendendosi però anche alla fase stragiudiziale, compresa la consulenza preventiva al contenzioso e la perizia stragiudiziale; quello Francese risente della modestia degli stanziamenti governativi e riguarda solo la fase contenziosa; per lo stragiudiziale il cittadino può avvalersi di una sorta di “sportello per il cittadino” attivato dai Coa locali che, però, rispetto al nostro sistema, si estende anche una consulenza di massima a titolo gratuito

Grande interesse ha destato il sistema Olandese che si differenzia in maniera abbastanza significativa da quello in uso presso i paesi latini, anzitutto coinvolge tutti gli avvocati anche se su base volontaria rispetto ad ogni singolo caso, si estende anche alle ADR ed è comunque previsto un contributo a carico del cliente proporzionale al reddito, salvo per pratiche di diritto di famiglia che, invece, sono totalmente a carico dello stato.

A differenza che nel civile, dove sono escluse problematiche di natura imprenditoriale, nel penale viceversa è ammesso anche per reati societari quali bancarotta e reati connessi e comunque ammesso anche per le parti civili, tuttavia se c’è la liquidazione risarcitoria superiore ad un certo valore economico, l’avvocato è a carico della parte.

Si è poi passati, come da programma, a trattare il tema “Difesa delle vittime di attentati, cooperazione degli avvocati europei in materia penale e civile

L’incontro era moderato dall’avv. Frederik Bibal del foro di Parigi, presenti i Colleghi Estienne del foro di Bruxelles, Maguire del foro Lodinese, Villacorta Dalis del foro di Madrid e infine Rimailho del foro di Parigi che hanno illustrato come i singoli paesi hanno affrontato un tema così delicato e colmo di problematiche di natura anche emotiva; mentre la maggioranza degli stati aveva un’esperienza di base a cui attingere stante la conoscenza del fenomeno terroristico, il sistema Belga, digiuno di eventi di tal fatta, si è trovato spiazzato di fronte a fatti di tale natura.

Una singolarità da segnalare è che sia la legislazione belga, che quella inglese, in ipotesi di utilizzo di mezzi di circolazione come strumento di attentato, hanno imposto alle assicurazioni private, garanti della responsabilità civile per la circolazione stessa, di farsi carico degli indennizzi così come sono stati considerati alla stregua di infortuni sul lavoro i danni subiti dal dipendente in corso di espletamento di prestazione lavorativa.

Dopo un breve lunch svoltosi nei sontuosi locali del Coa di Parigi sono ripresi i lavori di una breve tavola rotonda dal tema: ”Crisi sanitaria, l’avvocatura al centro di nuove sfide” a cui hanno partecipato rappresentanti del foro di Berlino, di Parigi, Ginevra  e Atene evidenziando i ruoli tenuti dal ceto forense nei rispettivi paesi riguardo all’emergenza sanitaria che ha interessato il mondo soffermandosi anche sui rimedi messi  in atto dall’autorità per alleviare/sgravare i sanitari rispetto a possibili azioni di responsabilità sull’utilizzo di farmaci e/o protocolli sanitari non completamente testati.

Si è poi proseguito con altro confronto sul tema: “Avvocati e solidarietà, il c.d. pro bono” moderato dal Past President della Commissione patrocinio a spese dello Stato del Distretto di Bruxelles a cui hanno preso parte, oltre ad un sociologo di Marsiglia, anche rappresentanti del distretto di Varsavia e un fundraiser francese di origine tunisina molto attivo sul tema focale della raccolta fondi.

Si è dapprima operato un raffronto tra patrocinio a spese dello stato e pro bono, evidenziandone le differenze per poi giungere ad un’affermazione di principio sull’opportunità per l’avvocatura di operare pro bono a favore di quelle categorie di persone che non possono avere accesso alla giustizia in modalità alternative.

Sono state menzionate anche alcune esperienze di pro bono organizzato, ad esempio, in collaborazione con alcune OMG a favore di migranti o comunque soggetti non aventi diritto a forme di assistenza tradizionale.

I lavori si sono chiusi nel tardo pomeriggio e la serata è poi proseguita con una cena di gala che si è tenuta su un battello che ha navigato attraverso la Senna facendoci vedere scorci molto suggestivi della città di Parigi.

Il mattino seguente era prevista l’assemblea generale; si è iniziato con un Forum tra i Presidenti dei Coa in merito a problemi, riflessioni e proposte da sottoporre all’assemblea

Si sono quindi succeduti vari rappresentanti di Ordini i quali hanno perlopiù evidenziato disfunzioni e storture nei rispettivi ordinamenti ad esempio importi ridicoli e indecorosi e per compensi in tema di P.S.S, nel caso di specie, in Polonia, poco più di una decina di euro; un collega Rumeno ha posto l’indice verso la necessità di avviare un percorso formativo per i giovani nelle scuole con veri e propri corsi di avvio all’educazione al diritto, esperienza che come Bologna, anche altri molti Coa italiani hanno da tempo già messo in atto; in positivo da segnalare anche il collega rappresentante del Coa Valdese (Svizzera) che ha messo a disposizione dei partecipanti una piattaforma informatica per fornire a distanza consulenza pro bono da loro elaborata in autonomia.

Ha poi preso la parola una rappresentanza dell’OADA l’associazione che raggruppa gli ordini forensi Africani, presenti come osservatori esterni, per segnalare le gravissime problematiche locali in materia di accesso alla giustizia e di violazione dei diritti umani, posto che la maggioranza dei paesi deve convivere con guerre civili e comunque con soprusi attuati ad ogni livello.

La Presidente FBE Attias ha ribadito la massima disponibilità della Federazione a fornire supporto per la risoluzione delle varie problematiche afferenti le singole realtà anche se è parsa più un affermazione di principio che un aiuto concreto data la problematicità di poter operare in ogni singola realtà locale.

In conclusione ha preso la parola il Presidente del Coa di Beirut che ha fatto un accorato appello per stigmatizzare la difficilissima situazione locale in cui causa la guerra civile in corso, vige lo stato di polizia e dove i diritti umani sono calpestati da un regime militare che gli avvocati cercano di contrastare con manifestazioni di piazza quasi quotidiane per contestare i soprusi in atto.

Anche in tal caso il Presidente Attias ha fornito tutta la solidarietà al collega per conto di FBE dando disponibilità per appoggiare la protesta a favore dei diritti civili e umani.

Si è poi dato il via alla vera e propria assemblea annuale della Federazione con un report dell’attività svolta nel 2020 e in questo in questo inizio 2021, ovviamente un po’ limitata causa le problematiche pandemiche, con l’approvazione del verbale della precedente seduta tenuta in via virtuale e con l’ammissione dei nuovi Coa aderenti.

E’ stata poi data la parola ai referenti delle varie commissioni interne alla Federazione che hanno dato conto dei vari progetti, alcuni in corso d’opera ed altri quasi definiti.

Dopo l’approvazione del bilancio consuntivo 2020 e preventivo 2021 sono state votate alcune risoluzioni; segnalo in particolare quella a favore dei diritti umani in Afganistan con offerta di supporto legale ai rifugiati; quella a favore dei rifugiati intrappolati tra il Belarus, la Lituania, la Lettonia e la Polonia posto che questi paesi non consentono aiuti umanitari e non danno assenso al passaggio tra questi stati; e alfine, quella a favore del rilascio dei colleghi turchi ingiustamente incarcerati da tempo in attesa di un processo che si preannuncia sommario e illegale.

Sono stati infine presentati i futuri appuntamenti per il 2022, l’Assise del Mediterraneo che si terrà a Girona dal 24 al 26 di marzo, e l’assemblea generale a Sofia dal 23 al 25 di giugno; dopo un breve lunch si è quindi conclusa l’assemblea generale e, di conseguenza, tutte le attività.

Il Consiglio, all’esito, prende atto e ringrazia il Cons. Segretario del riferimento.


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Redazione