Il Foro in pratica

Le influenze pandemiche nel processo civile: anche vantaggi o solo svantaggi?

L’Amministrazione della Giustizia non si può e non si deve arrestare nemmeno di fronte a una Pandemia.

Da questa granitica premessa prende le mosse questa analisi (fattuale e non giuridica) su alcuni cambiamenti della nostra professione legati alla Pandemia.

Pensiamo allora alle nostre vite professionali per come le abbiamo vissute fino alla fine di febbraio 2020 e – saltando la pausa organizzativa” di marzo e aprile – e per come abbiamo dovuto riorganizzarle e reinventarle dal maggio 2020.

Partiamo dalle attività di cancelleria: il settore civile, per quanto riguarda il Tribunale, era già informatizzato a livello avanzato; per lavvocato laccesso alla cancelleria per svolgere una attività “fisica” era già uneccezione. La Pandemia ha accelerato le procedure di autorizzazione al rilascio della formula esecutiva telematica (procedura per il vero già prossima allapprovazione grazie allattività del nostro Ordine e in particolare del Cons. Giovanni Delucca), eliminando così anche quest’ultimo orpello fisico” che ancora costringeva ad accedere alla cancelleria. Ad oggi residua ancora qualche caso per il quale laccesso in cancelleria è necessario, ma solo ipotesi residuali.

Ben venga dunque che all’ufficio sentenze non vi siano più le “code” per richiedere e ritirare le formule esecutive, ma la maggior parte degli assembramenti davanti alle cancellerie era già stata eliminata dall’informatizzazione, indipendentemente dal Covid.

Lo stesso però non vale se ci spostiamo al Giudice di Pace: in attesa dellattivazione del PCT, qui mancava uno strumento utile al deposito e soprattutto allo scambio degli atti.  La soluzione che si è individuata e attuata in pandemia sulla carta poteva essere efficiente, ma in realtà ha trovato qualche ostacolo nel percorso. Personalmente mi è capitato in due occasioni di far annullare il processo facendolo regredire alla prima udienza perché mi ero regolarmente costituito e la cancelleria non aveva registrato la costituzione (una volta addirittura con fascicolo cartaceo e raccomandata). Il problema, tuttavia, non credo sia nel metodo ma nella cronica carenza di personale che non è riuscito ad evadere tutto il carico di lavoro.

Qui non resta che augurarsi che entri presto in funzione il PCT (in parte già attivo, ma solo per la consultazione) e che aiuti i cancellieri a gestire più velocemente gli adempimenti, eliminando sia le possibilità di errore sia le code in cancelleria.

Sempre parlando di Giudice di Pace, la modalità di trattazione delle udienze finché non è stato possibile riprenderle in presenza è stata quella della trattazione scritta, e tendenzialmente ha funzionato bene nella fase di scambio delle note tra colleghi e inoltro alla cancelleria; un pomeno (per le ragioni di cui sopra) nello scarico” dei provvedimenti dei giudici e nella comunicazione agli avvocati. Qui infatti, non essendo in funzione il PCT, lunico modo per conoscere la decisione del giudice allesito delludienza è stata la notificazione del provvedimento da parte della cancelleria. E questa non sempre è stata immediata, costringendo qualche volta qualche collega a recarsi in cancelleria per farsi copia autonomamente del provvedimento che non era stato ancora comunicato.

Anche in questo caso si tratta di un problema che verrà superato dalla introduzione del PCT.

Il settore dove forse ne abbiamo viste davvero di tutti i colori” è stato quello delle udienze civili in Tribunale: in presenza (a volte anche per udienze che non lo richiedevano), cartolari ogni volta che è stato possibile, in videoconferenza. Onestamente un criterio univoco nei vari Tribunali del Distretto non sono riuscito a coglierlo: prime udienze senza questioni preliminari discusse su Teams, altre addirittura in presenza per chiedere i termini 183, altre con questioni delicate e certamente da discutere in presenza trattate solo per via cartolare…

In tutti i casi, al di là di questo, non vi è dubbio che la modalità più problematica sia quella su Teams: e una volta non ci si riesce a collegare, una volta il Giudice sta finendo ludienza precedente e ti lascia 40 minuti in attesa senza poterti informare (e tu attendi sperando che sia dietro lo schermo impegnato in altra attività, ma senza saperlo). E ti chiedi: quanto tempo devo attendere prima di chiudere? E se tra due ore non ha finito? Insomma, ansia su ansia… Senza contare la volta in cui il link non funziona e non ti indirizza alla pagina giusta, e il giudice (al quale hai dato tutti i tuoi numeri e forse anche il gruppo sanguigno…) non ti telefona per chiederti se hai problemi..

Quando però funziona questo sistema offre anche vantaggi non indifferenti, quale evitare il divorzio dalla moglie perché ti hanno fissato una udienza a cui non puoi mancare nell’unica settimana di giugno in cui devi andare in ferie con la famiglia… Ecco, in questo caso lo strumento telematico salva la vacanza, il matrimonio e ti permette di partecipare alludienza da qualunque parte del mondo, a condizione che ci sia una connessione internet decente.

Quindi personalmente la salverei (così come il matrimonio) ma con una piattaforma più performante di quella in uso (persino le scuole medie hanno strumenti che funzionano meglio).

Ludienza cartolare, da ultimo, appare essere quella più lineare e che meno si presta ad avere problemi. Certo, è limitata a tutte quelle udienze che non richiedono una attività della parte in presenza (penso alle prime udienze ordinarie, allammissione delle prove, al giuramento del CTU e alla precisazione delle conclusioni), ma di fatto potrebbe in un ipotetico giudizio di 5 udienze consentirne 4 in assenza.

A ben pensarci, al di là del piacere di incontrarsi in Tribunale e parlare con i colleghi, la maggior parte di queste udienze possono essere sostituite da uno scritto: nominare un CTP, precisare le conclusioni, chiedere i termini 183 sono attività che non richiedono la presenza in Tribunale, e forse questo sistema può anche rendere più efficiente e meno dispersiva per il Giudice la gestione delludienza.

Naturalmente va considerata lipotesi in cui una delle parti sollevi una questione che richiede un contraddittorio orale, e in tal caso si potrebbe prevedere lobbligo per il giudice di fissare una udienza su Teams entro pochi giorni per risolvere la questione nel rispetto del contraddittorio.

Per il resto la trattazione cartolare si presta a due abusi da parte nostra: il primo riguarda il mancato rispetto del termine per il deposito delle note, che non è perentorio, e quindi consente a una delle parti di attendere il deposito dellaltro per rispondervi puntualmente, creando una disparità processuale; e qui il problema si potrebbe risolvere rendendo perentorio il termine per il deposito del preverbale (magari portandolo a 3 gg prima anziché agli attuali 5).

La seconda distorsione che ho potuto riscontrare è quella del preverbale di replica”, con il quale una parte esegue un deposito non autorizzato replicando a quanto scritto dallavversario.

Ora, se da un lato si tratta una scorrettezza e di un atto non autorizzato che andrebbe espunto dal fascicolo, dallaltro lato si ribatte sostenendo che se fossimo stati in udienza avrebbe avuto diritto di replicare.

Non so dire chi abbia torto, perché impedire la replica mi pare una compressione dei diritti dellavvocato troppo forte; forse anche in questo caso la soluzione può essere nel consentire una replica che non esprima le sue ragioni ma chieda ludienza su Teams in contraddittorio specificando il punto su cui vuole controbattere e il motivo, in modo che il Giudice possa valutare se la richiesta valga il tempo che occorre per esaudirla oppure no.

Da ultimo il capitolo domiciliazioni, già sul letto di morte con il PCT e oggi quasi defunte. Rammento quando ero giovane colleghi che vivevano solo di domiciliazioni e  che ne avevano fatto l’attività esclusiva del loro studio. Oggi il PCT da un lato e la trattazione cartolare o via Teams dall’altro dell’udienza hanno di fatto vanificato questa funzione (salvo sempre il Giudice di Pace).

Quindi da un lato risparmi in domiciliazioni, dall’altro non fatturi a colleghi che avevano prima bisogno della tua attività. Credo sia comunque, se letta nella sua globalità, una evoluzione da considerarsi più vantaggiosa che dannosa.

Ecco, questi sono solo alcuni esempi di vantaggi e svantaggi del nuovo modo di lavorare nel quale siamo stati catapultati da un anno a questa parte. Il mio personalissimo bilancio è positivo, nel senso che la Pandemia ha costretto ad accelerare un processo già in corso, e sono convinto che con qualche aggiustamento legato allesperienza di questi tempi vivremo un futuro molto più efficiente e, perché no, meno stressante.

Gabriele Garcea

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Gabriele Garcea