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Covid-19 e studi professionali – alcuni suggerimenti per ripartire

È innegabile che la contingente situazione sanitaria e le connesse necessità di adottare cautele volte al contenimento del contagio ci impongano nuove modalità di approccio alla nostra attività professionale.

Oltre a vederci necessitati a familiarizzare con modalità di svolgimento della attività giudiziaria sino ad ora sconosciute ai più, diviene di stringente attualità il tema dell’organizzazione dello studio legale e delle misure da adottarsi all’interno dello stesso al fine di garantire la salute di chi, ad ogni titolo, vi opera.

Questo articolo, senza alcuna pretesa di esaustività, e con la colloquialità di uno scambio di informazioni tra colleghi, intende trattare e condividere alcune riflessioni sull’argomento.

Ritengo che la condivisa esigenza sia quella di individuare modalità organizzative che consentano un efficace contemperamento tra la necessità di contenimento del rischio di contagio da un lato e quella di mantenimento dell’efficienza della attività professionale dall’altro.

Per fare ciò, quindi, occorre ripensare le consuete e quotidiane attività che vengono svolte all’interno dello studio legale che dovranno essere vagliate con la lente della loro potenziale offensività rispetto al rischio di contagio.

Si tratta, è bene premetterlo, di attività di non poco momento e ciò in ragione delle ontologiche caratteristiche del virus e della facilità contagio che, per quanto ci viene insegnato dalla letteratura medica, può essere agevolato anche dalla sola vicinanza fisica o da una semplice condivisione degli ambienti e degli strumenti di lavoro.

Proprio la facilità di contagio e la molteplicità di occasioni, connesse al normale svolgimento dell’attività lavorativa, che possono verificarsi all’interno di uno studio legale rendono opportuno e consigliabile (ancor prima che oggetto di previsione normativa) l’adozione di un protocollo interno con il quale regolamentare i comportamenti di legali, collaboratori e dipendenti.

Posto, che, necessariamente, ogni singola realtà dovrà adattare le previsioni protocollari alle concrete e specifiche modalità organizzative dello studio si ritiene di evidenziare, schematicamente, quanto segue.

Gli elementi di maggiore criticità all’interno degli studi legali sono individuabili in:

  • condivisione degli spazi lavorativi;
  • condivisione di ambienti comuni;
  • condivisione della strumentazione;
  • rapporti con soggetti provenienti dall’esterno.

Per tali ragioni diviene indispensabile adottare modalità comportamentali che consentano di minimizzare il rischio di contagio nei contesti sopra indicati, e, di conseguenza, le previsioni da inserire in sede protocollare e che dovranno essere oggetto di specifica informativa a tutto il personale operante all’interno dello studio potranno essere le seguenti:

  • specifica indicazione dell’obbligo (esteso a tutti coloro che operano all’interno dello studio) di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre o di altri sintomi influenzali o comunque riconducibili al contagio da Covid-19;
  • prevedere che prima dell’accesso allo studio sia necessario provvedere alla igienizzazione delle mani;
  • prevedere che (possibilmente) i soggetti operino in stanze individuali; laddove ciò non fosse possibile sarà necessario posizionare le postazioni in modo da garantire il rispetto della distanza di sicurezza che pare opportuno individuare in almeno 1,5 mt;
  • prevedere l’obbligo di indossare le mascherine in tutte le circostanze di potenziale incontro con altri soggetti (in sostanza, ogni qualvolta si esca dalla propria stanza);
  • prevedere che prima e dopo l’accesso agli spazi ed ai locali di uso comune sia fatto obbligo di igienizzazione delle mani (ciò, a maggior ragione, quando si utilizzano strumentazioni quali stampanti, fax…);
  • prevedere che durante tutto il tempo di permanenza negli spazi e nei locali ad uso comune tutti debbano fare uso di mascherina;
  • prevedere l’onere per ciascuno di igienizzare la propria postazione lavorativa al termine della giornata;
  • prevedere l’onere per ciascuno di igienizzare gli spazi ed i locali di uso comune (sale riunioni, servizi igienici…) prima e dopo il loro utilizzo.
  • prevedere che al momento della fissazione di un appuntamento con clienti a questi ultimi venga fornita dettagliata indicazione circa le modalità comportamentali da tenere all’interno dello studio (divieto di movimento autonomo all’interno dello stesso, mantenimento della distanza interpersonale…), nonché dei presupposti per l’accesso allo stesso (carenza di sintomatologia, necessità di indossare mascherine, possibilità di accogliere un numero di persone idoneo a garantire il mantenimento delle distanze di sicurezza);

Al fine di agevolare il rispetto delle norme sopra indicate è inoltre consigliabile che lo studio si doti di gel igienizzante (della qualità indicata dalle Autorità Sanitarie come idonea) da poter mettere a disposizione del personale e della clientela, nonché di dispositivi di protezione individuale da fornire in caso in cui i soggetti che sono tenuti ad indossarli ne siano sprovvisti.

Si ritiene che le indicazioni sopra esposte possano rappresentare la base per la individuazione delle regole comportamentali minime da adottarsi all’interno dello studio legale, ferma restando, come detto in apertura, l’opportuna specifica valutazione relativa alla adozione di ulteriori cautele in ragione delle peculiari caratteristiche del singolo studio.

Jacopo Mannini

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Jacopo Mannini