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XXIV Congresso Nazionale Forense

Cronaca e aspetti di un congresso forense che ha messo al centro la costituzione, la tutela dei diritti, l’insopprimibile ruolo dell’avvocato

Come è noto il 4 – 6 ottobre 2018 si è svolto a Catania il XXXIV Congresso Nazionale Forense avente come titolo “Il Ruolo dell’avvocato per la democrazia e nella Costituzione”.

Nella presentazione dello stesso il Presidente del CNF, che è l’Istituzione primaria organizzatrice dell’evento, Avv. Andrea Mascherin così testualmente affermava, anticipando i contenuti dell’intervento che avrebbe poi tenuto per la inaugurazione del congresso:

La celebrazione del XXXIV Congresso Nazionale Forense esprime la volontà dell’Avvocatura di riaffermare la propria funzione di essenziale tutela del sistema democratico tratteggiato nelle regole di equilibrata e civile convivenza, anche internazionale, dettate dai Padri costituenti. Il diritto alla difesa dei propri diritti, che la Costituzione sancisce con gli artt. 3 e 24, si coniuga, infatti, con il diritto di essere equamente giudicati nel perimetro giurisdizionale, laddove i relativi soggetti/attori si confrontano nel comune intento di pervenire ad una giusta decisione.

Difesa e rispetto dei reciproci diritti e doveri consentono, così, di avvicinare la compiuta realizzazione di una democrazia relazionale capace di superare i confini geografici e di affermarsi, quindi, come presidio dei diritti umani e fondamentali.

L’Avvocatura italiana dedica a questo tema le proprie riflessioni, chiamando ad unirsi a sé altre scienze, altri saperi, altre persone, donne ed uomini, disposti a discuterne ed a confrontarsi civilmente.

La sfida è grande: affermare in Costituzione i principi della libertà e autonomia dell’Avvocato e la necessità della difesa tecnica. Un obiettivo ambizioso che solo una categoria unita può raggiungere.

Ed ancora:

“Noi chiediamo sostanzialmente che in Costituzione venga inserito il principio cardine della libertà e dell’indipendenza della professione dell’avvocato. Questo è importante perché mette al riparo il diritto alla difesa da diversi attacchi. Questo è il famoso tratto di penna su una legge ordinaria, può essere l’idea di superare la considerazione degli avvocati come dei mercanti, come dei commercianti del diritto privi di regole deontologiche in nome di un mercato libero.

“Chiediamo di rafforzare il nostro ruolo in Costituzione – ha sottolineato Mascherin – e lo facciamo chiedendo di modificare l’articolo 111 della Costituzione, cioè il ruolo dell’avvocato nel processo. Chiediamo tre cose: la riserva del processo dell’avvocato; l’affermazione della libertà e dell’indipendenza dell’avvocato; il mantenimento della funzione giurisdizionale dell’avvocatura. Tre temi semplici – ha osservato – su cui chiediamo la convergenza della politica, delle forze sociali e dei magistrati”. “Bisogna intervenire sulle strutture, sul personale, sull’edilizia giudiziaria. Abbassiamo i costi di accesso alla giustizia, perché sono anti-democratici. Stiamo costruendo una giustizia ‘censuarià, si difende solo chi può permetterselo. Questo si’ che è socialmente criminale. Nobilitiamo il patrocinio a spese dello Stato, che non è un modello affaristico ma la massima sublimazione del nostro ruolo. Abbiamo sempre difeso l’autonomia della magistratura. Mi auguro – ha affermato Mascherin – che la magistratura dica ‘giù le mani dagli avvocati’, perché senza avvocati indipendenti non c’è stato di diritto

Il Presidente Mascherin ha sottolineato come gli “avvocati svolgono un ruolo di grande importanza nella promozione e nella tutela dei valori costituzionali, oltre che nello sviluppo del pensiero giuridico.

Il rafforzamento del ruolo dell’Avvocato in Costituzione ha costituito la cornice e la stella che ha caratterizzato i lavori e gli interventi dei partecipanti.

La proposta avanzata dal Consiglio Nazionale Forense sul rafforzamento del ruolo dell’avvocato in Costituzione ipotizza una modifica dell’art. 111 della Carta fondamentale, così da prevedere la libertà e l’autonomia del professionista e la necessità della difesa tecnica.

Il progetto riconosce il ruolo pubblicistico svolto dell’avvocatura, ma nel rispetto della natura libera della professione forense.

Nel dettaglio, limitando l’intervento di «revisione alle sole previsioni concernenti strettamente l’avvocatura», si propone di esplicitare in Costituzione che «nel processo le parti sono assistite da uno o più avvocati» e che solo «in casi straordinari, tassativamente previsti dalla legge, è possibile prescindere dal patrocinio dell’avvocato, a condizione che non sia pregiudicata l’effettività della tutela giurisdizionale», specificando che «l’avvocato esercita la propria attività professionale in posizione di libertà e di indipendenza, nel rispetto delle norme di deontologia forense».

La proposta termina con una previsione riguardante «la funzione giurisdizionale sugli illeciti disciplinari dell’avvocato» che si ritiene debba essere esercitata «da un organo esponenziale della categoria forense, eletto nelle forme e nei modi previsti dalla legge, che determina anche le sue altre attribuzioni» e contro le decisioni del quale sia ammesso il ricorso per Cassazione.

Complessivamente considerata, dunque, la proposta del Consiglio Nazionale Forense mira a rafforzare il ruolo dell’Avvocato in Costituzione per difendere in primis il principio di democrazia ed i principi di libertà, autonomia nonché indipendenza che sovraintendono all’esercizio della professione forense.

Nella prima giornata, dopo i saluti delle Autorità, sono intervenuti, come già detto il Presidente CNF Avv. Andrea Mascherin, il Presidente dell’OCF (Organismo Congressuale Forense) Avv. Antonio Rosa ed il Presidente della Cassa Forense Avv. Nunzio Luciano. Nel corso della prima giornata è pure intervenuto il Ministro Bonafede che ha riferito sugli intenti del governo di procedere al più presto a varie riforme riguardanti la giustizia a cominciare da quella sul processo civile.

A seguire le varie tavole rotonde “Il rilievo costituzionale dell’Avvocatura” e l’incontro dibattito “La voce della politica”, nel corso delle quali è stato il progetto di riforma costituzionale concernente il ruolo e la funzione dell’avvocato, alla cui sdiscussione hanno partecipato con Andrea Mascherin, quale moderatore, il Prof. Massimo Luciani, Ordinario di Diritto costituzionale, il Dott. Roberto Garofoli, Presidente Sezione II Consiglio di Stato, il Prof. Giorgio Spangher, Emerito di Procedura penale, il Dott. Giovanni Canzio, Presidente Emerito della Corte Suprema di Cassazione ed, infine, il Prof. Pietro Rescigno, Professore Emerito di Diritto civile,

Nel pomeriggio spazio anche al confronto tra avvocatura e politica con gli interventi della capogruppo della II Commissione (Giustizia) del Senato Angela Anna Bruna Piarulli, del responsabile del settore Giustizia e componente della II Commissione (Giustizia) della Camera Walter Verini, del capogruppo della II Commissione (Giustizia) della Camera Enrico Costa, dell’avvocato, già parlamentare, Francesco Paolo Sisto, del Senatore Andrea Ostellari, dell’onorevole Ciro Maschio, della componente della II Commissione (Giustizia) della Camera Valentina D’Orso, della componente della II Commissione (Giustizia) della Camera Paola Frassinetti, dell’Onorevole Franco Vazio, del componente della II Commissione (Giustizia) del Senato Francesco Urraro.

Nella giornata successiva gli interventi programmati sui temi congressuali da parte dei presidenti dei Consigli degli Ordini degli Avvocati, delle Unioni Regionali Forensi, dei presidenti delle Associazioni forensi maggiormente rappresentative, delle Associazioni forensi specialistiche, delegati e congressisti. Nel pomeriggio si terrà la votazione delle mozioni congressuali, oltre agli altri eventi collaterali sui temi “Storia dell’Avvocatura”;“I più fragili fra i fragili. Diritti fondamentali degli alunni con disabilità e ruolo dell’avvocatura”; “Il nuovo welfare per l’avvocatura: un primo bilancio”; “Fisco e Costituzione: l’Avvocatura per il giusto processo tributario – Proposte di riforma”; “Avvocatura 4.0: tra tecnologia, innovazione e conciliazione, futuro e ruolo dei CPO”; “Privacy e avvocati, indicazioni pratiche”; “Preludio di una rivoluzione da fare”; “Nuove frontiere della giurisdizione: l’impegno dell’Osservatorio del CNF”;“L’impegno dell’Avvocatura per la costruzione del senso di legalità dei cittadini del futuro”.

Alla fine dei lavori sono stati eletti i nuovi 53 componenti dell’Assemblea dell’Organismo Congressuale forense (per il Distretto di Bologna sono stati eletti l’Avv. Giovanni Giuffrida del Foro di piacenza, l’Avv. Antonio Spinzo, del Foro di Bologna e l’Avv. Francesco Foschi del Foro di Forlì). In tale Organo sono numerosamente aumentati i componenti di provenienza e formazione ordinistica (Presidenti e Consiglieri di Ordini).

A conclusione del congresso credo che possano condividersi le considerazioni e valutazioni fatte dal presidente Mascherin per il quale “Il XXXIV Congresso Nazionale Forense ha dimostrato grande unità e compattezza, una avvocatura matura e consapevole del suo ruolo. L’assise, oltre alla proposta di riconoscimento del ruolo dell’Avvocato in Costituzione, ha approvato mozioni importanti che vanno nella direzione di un migliore funzionamento della Giustizia italiana e della tutela dei diritti, consentendo anche a chi non ha mezzi di poter ricevere un servizio più veloce e qualificato”. “Il Congresso si è misurato su alcuni temi molto sentiti dall’avvocatura. Sull’avvocato monocommittente si definisce una adeguata disciplina, una rete di garanzie minime che oggi non c’è, senza cambiarne la natura libero professionale ed escludendo qualsiasi rapporto di lavoro subordinato.L’assise ha inoltre ribadito il concetto che la Giustizia è e deve restare un servizio pubblico e dunque la riduzione del contributo unificato va nella direzione di favorire l’accesso a un diritto che è di tutti i cittadini e che gli elevati costi, come nel caso della giustizia amministrativa, comprimono in modo penalizzante.

avv. Antonio Spinzo, delegato al Congresso

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Antonio Spinzo