Attività del Consiglio

Nasce il processo penale telematico a Bologna?

Il rilascio telematico delle attestazioni ex art.335 c.p.p., l’ufficio 415 bis c.p.p. presso la Procura della repubblica per la consultazione e il rilascio delle copie informatiche contenute nei fascicoli di indagine. Quali i prossimi obiettivi?

 
Certamente non è così e occorre senz’altro evitare proclami o affrettate conclusioni ma, indubbiamente, importanti passi in avanti, di evidente utilità per l’avvocatura e per tutti i protagonisti del processo penale sono stati fatti, in questi ultimi anni, permettendo di raggiungere traguardi forse anche insperati se si considerano le prospettive di partenza e, più in generale, la fase ancora di attuazione del processo penale telematico (PPT).

Come è noto il processo penale telematico è ancora in fase di sviluppo e le prime sue applicazioni avevano sino ad oggi riguardato esclusivamente l’Amministrazione della Giustizia, interessando solo marginalmente l’avvocatura, a differenza di quanto già avviene, ad esempio, per il PCT.

Fino a poco tempo fa, a ben guardare, l’unico approccio alla telematica in ambito penale era costituito dall’attivazione delle notificazioni a mezzo PEC, a persona diversa dall’imputato, da parte delle cancellerie dei Tribunali, Procure della Repubblica e Corti d’Appello (dal 15 dicembre 2014) e dalla cancelleria della Corte di Cassazione (dal 14 ottobre 2017.

Si parla comunque di un sistema che si trovava in una fase assolutamente embrionale, per la cui realizzazione pratica, al di là delle norme di riferimento, si attendevano gli interventi del Ministero della Giustizia, tramite la Direzione generale dei sistemi informativi automatizzati – DGSIA.

Il sistema informatico, come è noto, è basato sul SICP – Sistema Informativo della Cognizione Penale, sul SIES – Sistema integrato esecuzione sorveglianza, sul SIDNA – Sistema Informativo Direzione Nazionale Antimafia, sul sistema informativo delle misure di prevenzione (SIPPI che si evolverà nel sistema SIT MP) deputato alla gestione delle misure di prevenzione personali e reali, ma (al momento) nessun particolare software è previsto per gli operatori esterni (avvocati e consulenti).

Il SICP Sistema Informativo della Cognizione Penale è il sistema individuato dal Ministero ed è dotato di diverse componenti tra cui, per citarne solo alcune, si può ricordare il PortaleNazionale per le Notizie di Reato, il modulo BDMC (Banca Dati delle Misure Cautelari personali) e suo strumento di interrogazione, il sottosistema Giada per la gestione informatizzata dell’assegnazione delle udienze dibattimentali.

Ma sino ad oggi, almeno nel nostro Foro, gli unici approcci che avevano in qualche modo coinvolto l’avvocatura, erano stati, un coinvolgimento di riflesso e, certamente, dal lato passivo.

Insomma una realizzazione a due velocità che vedeva esclusa, almeno sino ad ora, l’avvocatura.

A fronte di questo quadro non certo incoraggiante, si deve registrare senz’altro favorevolmente la riuscita realizzazione delle due citate iniziative “telematiche”, ovvero l’attivazione del servizio di rilascio telematico delle attestazioni ex art.335 c.p.p., che utilizzando un sistema di assoluta sicurezza tramite il Punto di Accesso (privato) del Consiglio dell’Ordine, è stato ritenuto meritevole di autorizzazione dal parte del DGSIA e, ancora, ma è cosa di questi giorni, la realizzazione di un ufficio TIAP-415 bis c.p.p. per la consultazione telematica ed estrazione copie dei fascicoli di indagine, all’indomani della notifica del provvedimento ex art.415 bis c.p.p. al difensore.

La prima iniziativa, consente la presentazione telematica della richiesta ex art.335 c.p.p e il ricevimento telematico della relativa risposta, all’avvocato iscritto all’Ordine di Bologna, utilizzando il PDA dell’Ordine, anche tramite Consolle Avvocato, comodamente dal proprio studio, senza dover accedere alla cancelleria della Procura.

La seconda, consente al difensore di procedere alla consultazione telematica degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pm ed estrarne le relative copie, tramite una delle otto postazioni predisposte nell’ufficio TIAP presso la Procura della Repubblica di Bologna.

Ma cos’è il TIAP? Cos’è il sistema OCR di digitalizzazione dei fascicoli?

Il TIAP (Trattamento Informatico Atti Processuali), è un applicativo realizzato dal Ministero per la gestione informatica del fascicolo penale. Il sistema ha la possibilità di implementare i contenuti del fascicolo penale nelle varie fasi processuali con inserimento di atti, documenti e supporti multimediali, così da conseguire la digitalizzazione del fascicolo attraverso la scannerizzazione di documenti cartacei – o l’acquisizione di file digitali – la classificazione, codifica e indicizzazione dei fascicoli, con possibilità di ricerca, consultazione, esportazione e stampa di interi fascicoli e/o di singoli atti.

La scannerizzazione dei documenti cartacei avviene con la tecnologia OCR, ossia con il riconoscimento ottico dei caratteri, così che è possibile effettuare ricerche ed effettuare operazioni di copia, all’interno dei documenti acquisiti tramite scanner, e così estrarne il testo e convertirlo ad esempio in word, e poi utilizzarlo per una memoria, un appello ecc.

Perché ciò avvenga sono però necessari speciali scanner che il Consiglio dell’Ordine ha contribuito a fornire alla Procura della Repubblica così da riuscire a realizzare il progetto, in questa importante fase iniziale.

Il vantaggio per l’avvocato è evidente. Non solo per la fruibilità dei documenti che si possono acquisire in copia telematica, ma anche in termini di risparmio di tempo, costi, risorse ecc. che molti di noi avevano già potuto favorevolmente verificare, quando, in altre sedi, avevano usufruito di tale opportunità di accesso agli atti del fascicolo delle indagini.

Ma se queste due iniziative sono state realizzate con grande sintonia e condivisione di obiettivi tra Procura della Repubblica, Ordine Avvocati e Associazioni Forensi (Camera Penale, Sindacato Avvocati (ANF) Bologna e Aiga), il loro successoè certamente dovuto anche alla collaborazione e al coinvolgimento di tutti gli avvocati del Foro che da subito si sono dimostrati disponibili ad affrontare queste novità operative.

I prossimi obiettivi che già si stanno delineando, vedranno presto coinvolto anche il Tribunale, riguarderanno il Tribunale del Riesame e, in un futuro non lontano, l’Ufficio del GIP.

Certamente, anche per queste ulteriori iniziative, l’avvocatura non si farà trovare impreparata e, come già accaduto in passato, contribuirà senz’altro alla riuscita di ogni progetto che valga a migliorare l’amministrazione della Giustizia, il lavoro degli avvocati e, in definitiva, la possibilità di una concreta attuazione ed effettiva tutela del diritto di difesa.

Il Consigliere Referente della Commissione Penale Telematica
Avv. Alessandro Lovato

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Alessandro Lovato