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Avvocati e cinema: amici per sempre – Focus sul Cinema Migrante

ITribunali e gli avvocati hanno sempre attratto i registi, qui un elenco ovviamente non esaustivo di alcuni film rappresentativi: “Furia” di Friz Lang (USA, 1936, 90 min), “Il Caso Paradine” di A. Hitchcok, (USA, 1947, 131 min), “Un giorno in Pretura” di Steno (Italia, 1953,97 min), “Testimone d’accusa”, di Billy Wilder (USA, 1957, 116 min), “Il buio oltre la siepe” di R. Mulligan USA, (1962, 129 min), “Fatti di gente perbene”, di Mauro Bolognini (Italia-Francia, 1974, 120 min), i più recenti “Philadelphia”, di J. Demme (USA, 1993, 121 min), “Erin Brockovich, forte come la verità”, di Steven Soderbergh, (USA, 2000, 130 min),  e da ultimo “L’insulto”, di Ziad Doueri, (Libano, 2017, 113).  

Quello che si racconta in questo articolo è un’attrazione diversa, è l’esito di un connubio tra l’amore per la 7a arte e la vocazione all’approfondimento, alla ricerca e alla curiosità che sono congenite alla nostra professione.

La Fondazione Forense di Bologna, di concerto con il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, nell’ambito di un ciclo di eventi formativi e culturali dedicato ai “diritti fragili” iniziato nel 2017 – i cui responsabili sono gli avv.ti Stefano Dalla Verità e Sergio Palombarini – ha condiviso il progetto di Associazione Amici di Giana e sono state proposte, per il secondo anno consecutivo, una serie di proiezioni di Film selezionati e sostenuti dal Premio Mutti-AMM. Il Film festival proposto è così intitolato: “Il Cinema specchio della realtà multiforme e multicolore: Riflessi di diritto”. Una sorta di vero “Film Festival” con la direzione artistica di Associazione Amici di Giana, dove, alla presenza dei registi, gli avvocati hanno potuto assistere a visioni speciali di opere reperibili unicamente nei circuiti festivalieri, nazionali e internazionali specializzati in film indipendenti e lontani dal mainstream.

All’esito di ogni proiezione sono stati proposti degli incontri formativi di grande interesse, anche giuridico, che hanno preso le mosse dai temi di rilevo sociale e culturale trattati nei film. I riflessi di diritto sono stati naturalmente individuati: diritti dei rifugiati, quelli dei minori non accompagnati, diritti dei migranti attraverso le varie frontiere, e, per ultimo lo Jus soli (proposta di legge discussa e sofferta e mai approvata in Italia).

Così sono intervenuti avvocati, medici, giudici e rappresentanti di fondazioni e associazione che si occupano di immigrazione dando vita a interventi interdisciplinari e coordinati con i film appena visionati.

Per poter comprendere meglio la specialità delle rassegne e degli incontri proposti dalla Fondazione Forense è necessario raccontare come è nato e si è sviluppato questo Premio unico in Italia.

Il Premio Mutti-AMM (già premio Gianandrea  Mutti) nasce nel 2008 (quest’anno il 2018 si celebra il decennale) dalla collaborazione Officina Cinema sud Est e Fondazione Cineteca di Bologna cui si aggiungono Associazione Amici di Giana e Archivio delle memorie Migranti,  dal 2017 si arricchisce della collaborazione e supporto di Fondazione Pianoterra Onlus;  tutti enti di differenti dimensioni e attività ma che, per vocazione, condividono lo spirito e l’obbiettivo di questo unico Premio Italiano volto al sostegno del Cinema Migrante e dei Registi Migranti:

Essere un regista e/o avere vocazioni artistiche in Italia e non essere cittadino/a italiano è stato, sino alla nascita del Premio Mutti-AMM, un problema, infatti o si era assistiti dalla fortuna, nel caso molto raro in cui un produttore illuminato decideva di dare luce a un progetto diverso, oppure i fondi statali per il cinema non potevano essere di supporto, poiché destinati solamente a cittadini Italiani. (In alcuni paesi europei invece, dove la storia del’immigrazione è una realtà risalente nel tempo, vi sono già fondi destinati al sostegno di cineasti non cittadini; si è così assistito alla nascita e alla crescita di cineasti importanti come Abdellatif Kekiche e Fatih Akin, registi di straordinario vigore e poesia).

È in questa lacuna tutta italiana che si è inserito, sin dal 2008, il Premio Mutti –AMM (già Premio Gianandrea Mutti). Dal 2008 infatti gli Enti promotori del Premio sostengono e finanziano ogni anno, con un supporto economico di € 15.000 (dal 2016 di € 18.000), un nuovo progetto filmico da realizzarsi. Il finanziamento è a fondo perduto e i diritti morali ed economici della realizzazione filmica rimangono tutti in capo agli autori.

Nel quadro di questo progetto culturale l’associazione Amici di Giana e gli altri enti promotori sono entrati in contatto con artisti che meritano un sostegno economico per la realizzazione dei loro film, ma anche una maggiore visibilità, di essere quindi conosciuti da un pubblico non solo tecnico e di appassionati, ma anche da un nuovo pubblico sensibile ad un nuovo cinema indipendente.

I film che sono stati supportati dal Premio Mutti-AMM in questi primi 10 anni sono cortometraggi, documentari, medio e lunghi metraggi e sono sì progetti realizzati con mezzi economici contenuti, ma sempre adeguati. L’espressione artistica di Registi premiati è densa di energia e urgenza creativa, nei contenuti e nelle forme, e consente a un pubblico attento di vedere la realtà italiana con altri occhi. Tale vigore artistico e espressivo contribuisce ad arricchire il panorama filmico italiano.

Lo spirito che permea questo progetto culturale e di valore sociale è l’amore per la cultura, per l’umanità nella sua integrità e interezza, la passione per la ricerca, per l’approfondimento delle novità e della verità. Tutti concetti assai cari agli avvocati.

Questo contesto di ricerca e curiosità si lega altresì a un desiderio di novità, desiderio di voler vedere film diversi, non stereotipati, di voler ascoltare e vedere racconti di registi che possano dare un’idea nuova della nostra società e della nostra realtà.

Sguardi nuovi, gli sguardi dei migranti, che riescono a cogliere sfumature che, diversamente, rimarrebbero nell’ombra, invisibili e ora mostrano invece una realtà da un nuovo punto di vista, anche diversa, fatta da altri e nuovi protagonisti. 

I film supportati dal Premio Mutti-Amm e posti all’attenzione degli avvocati in questi due anni hanno affrontato, alcuni in maniera più diretta di altri, i temi dei diritti più fragili nella nostra società. I minori stranieri, il ricongiungimento con la famiglia, i diritti dei rifugiati, lo jus soli, la prova dell’esodo e quella del viaggio lontano dalla propria terra in condizioni disumane. Durante ogni incontro la visione e i successivi contributi sono stati sempre molto partecipati e densi di attenzione.

Questi film cosi speciali, unici e, ovviamente, talvolta difficili per un pubblico abituato a prodotti commerciali, trovano invece il loro naturale riscontro in un pubblico costituito da professionisti avvocati, abituati per formazione professionale alla ricerca e alla conoscenza di tematiche e situazioni che richiedono approfondite analisi e riflessioni.

Emergono così nuove idee, nuovi costumi, nuovi profumi e colori così da dare spazio e visibilità a questi nuovi cittadini e ai loro diritti. Ciò si attua anche e soprattutto grazie alla conoscenza delle diversità e la loro comprensione.

Avv. Laura Traversi

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Laura Traversi