Varie

Il TAR alla “ex Maternità”

Da tempo se ne parlava. Si sapeva che il TAR si sarebbe trasferito. Dalla sede di Strada Maggiore a quella che, da sempre, per noi bolognesi è la “ex Maternità”.

E così è stato. Dal 21 maggio la sede del nostro Tribunale Amministrativo è in Via D’Azeglio, in quella che fu, appunto, la “ex Maternità”.

Questo trasferimento non è (almeno per chi scrive)  un semplice “trasloco di uffici”, un mero cambiamento logistico, ma è un avvenimento denso di significati.

I locali che attualmente occupa il TAR sono una parte del più ampio complesso conventuale, che trae origine da un antico luogo di culto dedicato a San Procolo (ed infatti l’ingresso del TAR è praticamente sul sagrato della Chiesa di S. Procolo!) presso cui si era insediata nel secolo XI una comunità monastica di benedettini, e divenne ben presto uno dei più ricchi ed importanti monasteri di Bologna, anche grazie al suo rapporto con le scuole di diritto. Un legame che non può lasciarci indifferenti. Infatti presso San Procolo ebbe la sua più antica sede l’Universitasdegli scolari legisti e presso la chiesa benedettina ebbero sepoltura alcuni discepoli di Irnerio.

Il convento venne rinnovato ed ampliato a partire dal 1550 circa, raggiungendo nel corso del XVI e XVII secolo l’attuale configurazione. Nel corso dei secoli il complesso ebbe diverse destinazioni fino a che nel 1860 fu riconvertito in Ospedale “degli Esposti”, dove le ragazze madri bussavano per nascondersi e dove gli “esposti” venivano affidati alla finestra girevole da chi non poteva occuparsi di loro. Comunque un luogo di accoglienza per i poveri e gli orfani. Fu poi trasformato in Asilo di Maternità e successivamente in Ospedale della Maternità.

Già la storia “urbanistica” di questo luogo è, dunque, per me, significativa perché crea un legame tra il diritto e la vita, tra il diritto e l’assistenza dei “bisognosi” e di chi è in difficoltà.

Insomma, se pure simbolicamente, la ex Maternità è il luogo del diritto che diventa luogo della cura e della tutela.

Ma per noi avvocati bolognesi questo non è tutto.

La destinazione del complesso immobiliare a Maternità si è conservata sino alla fine del XX secolo, quando a seguito del trasferimento della Maternità presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, i locali dell’ex Convento sono stati liberati e dismessi. “La fine del ventesimo secolo”: praticamente ieri! E dunque, tanti bolognesi, e tanti Avvocati bolognesi, lì sono nati (tra cui chi scrive)!

Oggi tornare nel luogo dove tutto è iniziato e tornarci per svolgere il nostro compito istituzionale, quali custodi e difensori dei diritti fondamentali, dei principi costituzionali e della libertà, beh, sicuramente comporta un grande coinvolgimento emotivo e muove sicuramente alla riflessione sul tempo trascorso dal primo momento in cui “ho messo piede” nella Maternità (ex) da neonata al momento in cui ci torno da Avvocato (amministrativista) nell’esercizio della funzione, cercando di capire come la trasformazione che ha riguardato questi luoghi, si è incarnata nella mia vita.

Ma vi è anche un altro significato simbolico in questo trasferimento della sede del TAR. È un significato più pubblico e meno personale.

La collocazione del TAR in Via D’Azeglio porta la Giustizia Amministrativa nel cuore del centro storico. Nel cuore della città di Bologna. La Giustizia Amministrativa, quella che cura la tutela delle situazioni giuridiche dei soggetti nei confronti della pubblica amministrazione è ora vicina anche fisicamente ai soggetti che interagiscono e si confrontano quotidianamente con l’Amministrazione. La sede del TAR dunque, simboleggia la vicinanza della Giustizia Amministrativa alla comunità, ai cittadini, evidenziandone così la peculiarità e la rilevanza della missione istituzionale ad essa affidata.

Ed infine, ma non per importanza, un altro significativo aspetto simbolico che questo trasferimento importa. La sede del TAR è praticamente vicinissima ora all’antico Palazzo di Giustizia in Palazzo Baciocchi. È vicinissima alla sede del Tribunale Ordinario in Palazzo Legnani Pizzardi. È vicinissima a quella che a breve sarà la nuova sede della Fondazione Forense Bolognese.

Dunque, la Giustizia Amministrativa è vicina alla Giustizia Ordinaria, perché esse altro non sono che due forme diverse dell’unica Giustiziache il nostro ordinamento tutela e garantisce.

Ma non solo.

Anche gli Avvocati amministrativisti ora possono (a mio modesto avviso devono) sentirsi ancora più vicini ai Colleghi che quotidianamente frequentano le aule della giustizia ordinaria, perché anche noi amministrativisti siamo parte di un’unica Avvocatura, anche se si manifesta in tanti modi diversi. Modi diversi, sì, ma tutti finalizzati a svolgere “con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia ed a tutela dell’assistito nelle forme e secondo i princìpi del nostro ordinamento”, come recita il nostro impegno solenne.

Dunque, speriamo che questo trasferimento della sede del TAR nei locali di Via D’Azeglio n. 54 segni l’inizio di un nuovo dialogo fra la Giustizia Ordinaria e la Giustizia Amministrativa in tutte le sue componenti (Magistratura ed Avvocatura), dialogo che potrà essere solo proficuo ed arricchente.

Beatrice Belli

Informazioni sull'autore

Beatrice Belli