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Cassa Forense: il lavoro svolto nel mandato al crepuscolo

L’attuale Comitato dei Delegati di Cassa Forense è entrato in carica a gennaio 2014, approssimandosi anche il momento elettorale è tempo di bilanci.

Darne conto è sempre impresa ardua; chi è al timone, o comunque come chi scrive partecipa all’apparato, tende a lodare l’attività della gestione, gli ottimi risultati nel periodo all’attenzione, la bontà delle azioni programmate, gli effetti futuri; i destinatari (gli iscritti)invece attendono sempre qualcosa in più: risultati migliori, riduzione degli oneri, benefits vari ed altro ancora.

Il ruolo di Cassa Forense è quello di gestire in via autonoma ed erogare previdenza ed assistenza agli avvocati (anche ai loro familiari e congiunti), senza ricevere alcun contributo da parte dello Stato; la dimostrata capacità di gestione, che ha portato oggi ad avere un patrimonio che supera undici miliardi di euro ed una sostenibilità del sistema a cinquant’anni, permette peraltro a Cassa Forense di lavorare per mettere a disposizione degli avvocati ogni strumento utile per l’esercizio della professione in modo adeguato, all’interno di un mercato che cambia e che impone all’avvocato di cambiare.

Il riconosciuto ruolo di Cassa Forense è ora, più di prima, quello di un soggetto partecipe della vita dell’Avvocatura in senso attivo, tanto che viene ormai sempre più interpellata dal mondo politico sulle tematiche che riguardano gli avvocati e la Giustizia in generale, fino a svolgere di fatto un ruolo consultivo di rilievo ed in alcuni casi ineludibile, ruolo che ha portato a recenti noti risultati anche legislativi (primo fra tutti, il ruolo avuto da Cassa Forense nel provvedimento legislativo che permette di compensare i crediti per il gratuito patrocinio con i debiti per alcune imposte e tasse).

Nel proprio ambito, Cassa Forense ha compiuto nel corso del mandato che si concluderà il prossimo 31 dicembre 2018 un grande lavoro di aggiornamento regolamentare, al fine di leggere in modo sempre più aggiornato le esigenze dell’Avvocatura ed interpretarne al meglio le richieste.

Queste in sintesi le azioni compiute.

Regolamento di attuazione dell’art. 21, 9° della L. 247/2012: tutti gli avvocati iscritti all’Albo sono iscritti alla Cassa, ma per i neo iscritti – o per coloro che, già iscritti, registrino redditi sotto soglia – sono previste agevolazioni contributive.

La nuova legge professionale ha sancito un principio: tutti gli avvocati iscritti all’Albo sono iscritti alla Cassa, e dunque – indipendentemente dal reddito professionale- hanno la medesima tutela previdenziale ed assistenziale.

Fondo Immobiliare Cicerone

Nel 2014 è iniziata la concreta utilizzazione del Fondo Immobiliare Cicerone, Fondo che Cassa Forense aveva costituito per la migliore gestione degli immobili a mezzo di apposita e competente società di gestione.

È stata conferita nel Fondo buona parte del patrimonio immobiliare, che – con gli altri investimenti diversificati ed attraverso la gestione di esperti del settore – comporta un periodico ed accertato incremento degli utili, che ha portato il patrimonio di Cassa Forense oggi ad un valore superiore a undici miliardi di euro.

Ogni investimento è gestito in trasparenza, con possibilità per ogni iscritto di verificare sul sito di Cassa Forense le motivazioni, l’andamento ed il progetto dell’investimento.

Modifiche al Regolamento del Riscatto

Ancora nel 2014, a dicembre, è stato approvato il nuovo testo del Regolamento del Riscatto, passato poi al vaglio dei Ministeri vigilanti a marzo 2015.

Ora è possibile rateizzare l’onere in dieci anni con interesse fisso del 2,75%.

Cassa Forense, nel nuovo spirito di comunicazione ed interattività, ha attivato la possibilità di inoltrare le domande di riscatto con modalità “on line”, con risparmio di costi e riduzione dei tempi di risposta.

L’istituto del riscatto, è bene ricordarlo, è particolarmente utile per gli iscritti: è possibile infatti aumentare l’anzianità di iscrizione e contribuzione riscattando alcuni anni precedenti all’iscrizione e le somme corrisposte sono interamente deducibili, con conseguente utilità ai fini fiscali.

Nuovo Regolamento Assistenza

Nel 2015 è stato approvato il Nuovo Regolamento Assistenza, che ha trovato il consenso dei Ministeri vigilanti ed è entrato in vigore col primo gennaio 2016.

Il Nuovo Regolamento Assistenza, non dimenticando le tradizionali forme di assistenza c.d. passiva per i casi cioè in cui si verifica l’evento cui far fronte (casi di bisogno, sostegno alla salute e calamità naturali), inserisce interventi di c.d. assistenza attiva (i.e. Welfare attivo) nel senso di prevenzione dell’evento ed a sostegno della famiglia, del reddito e della professione, cercando di favorire una rapida indipendenza professionale dei giovani ed un maggior equilibrio tra generi.

In questa direzione, è stato aumentato da venti a sessanta milioni l’importo annualmente destinato all’assistenza, sono stati previsti veri e propri nuovi istituti di “welfare attivo” con particolare riferimento alle prestazioni a sostegno della professione, dei giovani e delle donne, è stata sancita la necessità generale della regolarità nella presentazione delle dichiarazioni reddituali obbligatorie (cd modello 5) per poter accedere alle varie prestazioni assistenziali ed è stata introdotta la previsione di tempi certi per la definizione del procedimento, per le comunicazioni all’interessato e per i termini di eventuali ricorsi.

Modifica al Regolamento Sanzioni

Nel 2015 è stata apportata un’importante modifica al Regolamento delle Sanzioni, passata poi al vaglio dei Ministeri vigilanti: la possibilità di regolarizzare la posizione contributiva con modalità rateali nei casi di accertamento per adesione e di regolarizzazione spontanea (artt. 13 e 14).

Detta novità consente l’ampliamento delle forme di rateizzazione, ora anche per le sanzioni appunto, e rientra nell’ottica di una ricerca costante di Cassa Forense degli strumenti più idonei per consentire agli iscritti di costruire la propria posizione previdenziale in maniera serena e proficua.

SOSPENSIONE PER CINQUE ANNI DEL CONTRIBUTO MINIMO INTEGRATIVO

Il Comitato dei Delegati di Cassa Forense, nella seduta del 29 settembre 2017, ha deliberato che il contributo minimo integrativo, di cui all’art. 7, 1° lettera b) del Regolamento di Attuazione ex art. 21 commi 8 e 9 della Legge 247/2012, non sarà dovuto per gli anni dal 2018 al 2022.

In sostanza la nuova regola, per il quinquennio 2018/2022, estenderà il beneficio dell’esonero dal pagamento del contributo integrativo minimo a tutti gli iscritti al di sotto di un certo parametro reddituale, senza distinzione alcuna, mentre la normativa prima in vigore riservava il beneficio medesimo alle seguenti categorie:

  • Praticanti avvocati iscritti alla Cassa;
  • Avvocati nei primi cinque anni di iscrizione alla Cassa;
  • Pensionati di vecchiaia che proseguono l’attività (dopo i supplementi);
  • Iscritti beneficiari dell’esonero temporaneo ex art. 10 del Regolamento di attuazione della L. 247/2012.

Sia ben chiaro si pagherà “a consuntivo” in base al fatturato al momento di invio del modello 5 di riferimento.

Comunicazione

Nel 2015 è stato varato un ambizioso progetto di comunicazione che permetterà, a regime, una interlocuzione tempestiva con i colleghi ed una informazione costante.

Detto progetto prevede un’aggiornata rassegna stampa che verrà messa a disposizione di tutti gli iscritti, un nuovo sito web dinamico nel quale, oltre ai servizi istituzionali già esistenti, verranno previste delle sezioni, continuamente aggiornate, di attualità e di interesse generale dell’Avvocatura e che conterrà anche una web tv per la trasmissione di interviste e di eventi in streaming.

Convenzioni

Cassa Forense, da sempre conclude convenzioni per gli iscritti nei vari campi di interesse per l’esercizio della professione ed in generale per ottenere agevolazioni in varie aree di mercato.

Bandi

Sono stati approntati nel solco del welfare attivo numerosi bandi, che offrono varie opportunità, tra questi:

  1. rimborso per l’acquisto di nuovi strumenti informatici;
  2. provvidenze a sostegno della genitorialità;
  3. erogazioni per iscritti con figli in asili nido ed al primo anno di scuola materna;
  4. borse di studio per l’acquisto del titolo di specialista;
  5. borse di studio per i figli degli iscritti;
  6. borse di studio per gli orfani titolari di pensione indiretta o di reversibilità;
  7. erogazione di contributi per progetti tesi a favorire lo sviluppo economico dell’avvocatura;
  8. erogazione di contributi per spese di ospitalità in case di riposo o istituti di ricovero per anziani, malati cronici o lungo degenti.

La risposta degli iscritti è risultata significativa, con molte domande.

È in valutazione un progetto per finanziare e garantire il microcredito; è allo studio l’esigenza di coprire il rischio di “non autosufficienza” con la sottoscrizione di una polizza “Log Term Care”, con oneri a totale carico di Cassa Forense.

È giunta all’approdo la gara per fornire una banca dati giuridica gratuita per tutta l’Avvocatura che i colleghi hanno davvero apprezzato.

Di altro ancora risparmio di rendicontare poiché ormai la platea dei colleghi è riconducibile alla categoria dei nativi digitali che ben sanno ricercare argomenti di interesse all’interno del sito.

Sempre nell’ambito del consuntivo d’opera e per rendere conto agli iscritti dell’attività individuale, oltre all’importante momento di consulenza e confronto con lo sportello previdenziale cui mi sono dedicato unitamente all’altro delegato bolognese avv. Michelina Grillo, mi corre il dovere di ricordare i lavori che la Commissione Statuto e Regolamenti, cui appartengo, ha evaso:

  • Regolamento Generale adattato al nuovo Statuto, approvato dai Ministeri vigilanti
  • Esame modifiche allo Statuto richieste dal Ministero in vigore
  • Codice Etico
  • Revisione del Codice Disciplinare
  • Testo Unico
  • Regolamento Società tra Avvocati
  • Attività di interpretazione normativa richiesta dal CDA

Sono certo che Cassa Forense si attrezzerà ancor più incisivamente per affrontare il futuro, senza preclusioni e con spirito innovativo perché la professione possa continuare ad esistere ed a svolgere il proprio ruolo nella poliedrica società del terzo millennio.

Conclusivamente un invito ai colleghi: informatevi perché il primo concreto atto di previdenza consiste nella conoscenza per cogliere in tempo le opportunità riservate e possibili.

Giovanni Cerri
Delegato di Cassa Forense distretto di Bologna

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Giovanni Cerri