Varie

Impegno solenne

La nuova legge professionale Forense, L. 247/2012 n. 247, regolamenta, diversamente dal passato, l’impegno del neo avvocato che avviene davanti al suo Consiglio dell’Ordine, in seduta pubblica, con una cerimonia solenne in cui viene consacrata l’assunzione dello stesso.
È una conquista dell’avvocatura che si è appropriata del suo ruolo e gestisce in via autonoma questo momento rituale che assume un profondo significato, sia per la natura, che per il contenuto della formula pronunciata dal neofita in quella sede.
Vogliamo proporvi un pensiero di un neo avvocato legato a questo particolare momento con un intervento scritto a quattro mani con la madre, presente alla cerimonia.

Con l’entrata in vigore della riforma professionale forense, attuata con la L. 247/2012, è cambiata la procedura attraverso la quale i nuovi avvocati abilitati si impegnano a prestare l’impegno solenne. Non più davanti al magistrato nell’aula d’udienza penale, i nuovi professionisti pronunciano, infatti, la formula di rito, innanzi al proprio Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ed in seduta pubblica.

Così prevede il nuovo art. 8 della L. 247/2012, rubricato “impegno solenne”: «Per poter esercitare la professione, l’avvocato assume dinanzi al consiglio dell’ordine in pubblica seduta l’impegno di osservare i relativi doveri, secondo la formula: “Consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, mi impegno ad osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia ed a tutela dell’assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento».

Proprio in questi giorni, i giovani professionisti del nostro foro che hanno superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense anno 2015/2016 sono chiamati a prestare giuramento, o meglio, impegno solenne in occasione di una cerimonia presso la sede del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.

L’obbligo dell’impegno solenne costituisce un’importante conquista dell’Avvocatura, dal momento che i nuovi professionisti si trovano ad assumere l’impegno di osservare i relativi doveri, anche deontologici, che la professione impone, davanti ai propri autorevoli colleghi Consiglieri dell’Ordine al quale aspirano di appartenere.

L’impegno solenne costituisce, però, per i nuovi avvocati non solo un obbligo, bensì anche una tappa fondamentale della loro vita professionale. Questo rappresenta, infatti, il coronamento di un lungo percorso di studi ed, allo stesso tempo, il primo passo della carriera forense. Solo a seguito dell’impegno solenne, il giovane professionista acquista, invero, a tutti gli effetti la dignità di avvocato, potendo lo stesso spendere pubblicamente il proprio titolo e partecipare autonomamente alle attività giudiziali e stragiudiziali.

All’interno del foro di Bologna, l’impegno solenne è reso ancor più maestoso dalla cornice del luogo all’interno del quale lo stesso viene prestato. Nel giorno del loro giuramento, i giovani avvocati sono, infatti, chiamati a pronunciare la formula di rito di fronte ai consiglieri presso la sala riunioni del medesimo consiglio dell’ordine degli avvocati, ospitato presso Palazzo Baciocchi, storico edificio di Bologna del XVI secolo, nonché attuale sede della Corte di Appello.

Lo scorso mercoledì 25 gennaio, si è tenuta la prima cerimonia dell’anno 2017 la quale ha visto impegnati ben 25 giovani avvocati abilitati pronti a prestare l’impegno di rito. La cerimonia è stata anche l’occasione per il Presidente del Consiglio dell’ordine degli Avvocati per evidenziare ai giovani colleghi l’importanza, anche sociale, della figura dell’avvocato e la missione che il professionista è chiamato a compiere ogni giorno, anche al di fuori del proprio studio legale.

Per questo motivo, come illustrato dal Presidente, l’ordine degli avvocati è costantemente impegnato nell’organizzazione di attività extra-professionali, anche al fine di alimentare la coesione tra i propri membri e stimolare l’impegno degli stessi nell’esercizio della professione forense. Tra le attività di tipo non professionale, il consiglio dell’ordine sarà, infatti, presente con i suoi delegati nei luoghi della memoria e, prossimamente, alla Corte Penale Internazionale dell’Aja.

In conclusione, quella di mercoledì 25 è stata non solo l’occasione per l’adempimento di un obbligo da parte dei giovani membri dell’ordine degli avvocati, ma anche una tappa fondamentale per gli stessi e per il loro futuro professionale. Il Consiglio dell’ordine degli avvocati augura a tutti i suoi futuri membri di partecipare con il medesimo spirito alle prossime date in cui verrà prestato l’impegno di rito, a cominciare da mercoledì 1° febbraio.

Abbiamo voluto fermare questo ricordo, pubblicando le foto dell’evento che si è svolto nella bellissima cornice della sede da oltre centoquarant’anni dell’Ordine Forense di Bologna.

Avv. Oriana Raffaella Battesini
Avv. Giulio Alberto Bonifazi

Informazioni sull'autore

Giulio Alberto Bonifazi

Informazioni sull'autore

Oriana Raffaella Battesini