Tra il serio e il faceto

La filastrocca del Consiglio

Il Cons. Saverio Luppino ha voluto scherzosamente inquadrare così i suoi colleghi Consiglieri

Ancor mi meraviglio, se penso che è già trascorso un anno dall’elezione di questo “reverendissimo” Consiglio.
All’insediamento, per acclamazione gaudente, abbiamo eletto Giovanni quale nostro presidente.
A tutti gli altri alfieri il ruolo di consiglieri.
Alla sinistra del presidente, Lorenzo segretario paziente e diligente, su cui ricade ogni incombente.
Alla destra, Tiziana la nostra tesoriera: tutela i nostri conti e non fa sconti.
A seguire sugli scranni del consiglio, c’è Federico, tosto e fico, fa filare i praticanti ed i suoi discorsi sono incanti.
Per noi del consiglio è Betta, a lei incombe trovare soluzione ad ogni penale questione.
Poi il Tirapani, grande atleta e podista, a lui è stata assegnata la  rivista.
Da Bea, l’amministrativista della squadra, pretendiamo che ogni cosa da tonda diventi quadra.
Cosa dire di Roberto Dalle Nogare, se non che la sua dialettica è chiara e lineare.
Francesco Paolo, sguardo severo, con voce stentorea, a tratti chiari e decisi scolpisce la sua tesi marmorea.
Pietro, penalista elegante, in ogni modo e comunque partecipa alla discussione al fine di trovare la corretta la soluzione.
Accanto alla poltrona dell’assente, Tonino il veterano juventino è sempre presente e quella suoneria del tichi taca ad ogni riunione non si placa.
Nei rapporti con l’Università e sul gratuito patrocinio, Annalisa ha assoluto dominio, ma sulle questioni di minori e di famiglia solo Stefania ci piglia.
Nelle disquisizioni più elette e fini si sente Sergio Palombarini. Delle fatiche evoca il mito e sulle ingiustizie Ercole punta    il dito.
Accanto all’autore, c’è Silvia Villa e signori miei quando interviene la sua voce squilla.
Poi Ale e Stefano sono i siamesi, esperti di polis e consolle e di tutto ciò che automatico, senza di loro che fine farebbe il processo telematico?
Completa la squadra la bolscevica Antonella, le cui competenze nel diritto del lavoro per questo consiglio sono una miniera d’oro.
Che dire di me,  se non che con questa allegra “combriccola”,  mi sento un re…

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Saverio Luppino