Attività del Consiglio

Relazione sul Consiglio di Disciplina anno 2017

La relazione annuale per l’anno 2017 (terzo del primo mandato dei CDD) deve necessariamente iniziare con i dati numerici dell’attività svolta dalle Sezioni e dalla Assemblea Plenaria.

Alla data del 31 dicembre 2017 nel registro riservato sono state numerate 3747 segnalazioni di illecito (di queste 1230 riguardano fascicoli con data anteriore al 1° gennaio 2015, cioè giacenti presso i COA del distretto).

Per differenza, nel triennio, sono pervenute al CDD 2517 nuove segnalazioni, (così suddivise per anno:

2015 -> 585     2016 -> 922     2017 -> 1010

da cui si può dedurre una previsione di circa 900 / 1000 nuove segnalazioni ogni anno.

Una precisazione a parte occorre fare per le segnalazioni concernenti l’obbligo di formazione continua: in totale sono pervenute 740 segnalazioni e ad oggi presso il CDD sono pendenti 585 fascicoli di cui 330 relativi al triennio 2011/2013, 8 relativi al triennio 2012/2014, 147 relativi al triennio 2014/2016 (evidenzio che per il triennio 2014/2016 sono pervenute unicamente le segnalazioni dei COA di Piacenza, Modena e Reggio Emilia).

Delle 3747 segnalazioni ne sono state archiviate 1227 (562 per manifesta infondatezza dalla Assemblea Plenaria, 665 dalle Sezioni) e sono state pronunciate 111 decisioni a seguito di dibattimento (1 nell’anno 2015; 25 nell’anno 2016; 85 nell’anno 2017); sono stati applicati anche 6 richiami verbali dalla Assemblea Plenaria nonché 112 dalle Sezioni (così suddivisi: 10 nell’anno 2015, 55 nel 2016 e 47 nel 2017).

Nel corso dell’anno 2017 l’Assemblea Plenaria si è riunita dieci volte: 30 gennaio, 27 febbraio, 10 aprile, 22 maggio, 26 giugno, 24 luglio, 25 settembre, 23 ottobre, 27 novembre, 18 dicembre e nell’Adunanza del 22 maggio ha approvato la costituzione delle nuove Sezioni c.d. fisse, (aumentate ad 11 nell’adunanza del 24 luglio), e il Regolamento per l’accesso agli atti.

Sempre nel corso dell’anno 2017 le Sezioni si sono riunite 578 volte per le fasi predibattimentali e 92 volte per la fase dibattimentale.

I numeri come sempre, se esposti fedelmente, non mentono e se da essi si vuole cercare di trarre delle previsioni, queste non sono particolarmente rosee: il CDD del distretto di Bologna, anche a regime (modalità di costituzione delle sezioni non più soggetto a modifiche; personale adeguato; attività dei Consiglieri costante) non è in grado di smaltire in toto ogni anno il carico sopravvenuto nello stesso periodo, conseguentemente rischia di accumulare un sempre maggiore arretrato rispetto a quello Già “ereditato”.

Esaminiamone le ragioni.

  • Il procedimento innanzi alla Sezione: come è stato previsto dalla legge comporta, con le sue fasi, tempi per giungere alla decisione (o prima ad una archiviazione) non inferiori ai 6 /9 mesi.
  • L’attività della Assemblea Plenaria: oggi, con la possibilità di dichiarare l’intervenuta prescrizione e di comminare il richiamo verbale, sicuramente un maggior numero di fascicoli non giungerà alle Sezioni, tuttavia non è possibile pensare di considerare la manifesta infondatezza come la valvola di sfogo per far fronte al numero ingente delle segnalazioni, salvo fraintendere il significato di manifesta infondatezza (ma non è intenzione e volontà di questo CDD).
  • Il lavoro della Segreteria: non è necessario che ricordi come ogni passaggio del procedimento (dall’inserimento nel R.R. della segnalazione, agli estratti del verbale della decisione della Assemblea Plenaria e relative comunicazioni, alla costituzione delle Sezioni, alle varie notifiche … e qui mi fermo) comporti una considerevole mole di lavoro amministrativo che le attuali due dipendenti, nonostante la loro dedizione, faticano a fronteggiare.

La soluzione ideale sarebbe quella di portare a tre il numero degli addetti; allo stato, tuttavia, è sufficiente che nei momenti di particolare necessità venga distaccata temporaneamente (in termini di ore o giornate) al CDD una ulteriore unità, ovviamente che non sia da addestrare (perché ciò non comporterebbe alcun vantaggio ma unicamente un ulteriore ritardo).

Da ultimo non può dimenticarsi la minaccia che la sede del CDD possa, per lavori di consolidamento dell’intero comparto, diventare non agibile, non si sa per quanto tempo. Il verificarsi di un tale evento renderebbe molto difficile, se non impossibile, la prosecuzione dell’attività del CCD. Mi corre quindi l’obbligo, nella mia veste e funzione, di chiedere e partecipare agli incontri, confronti, trattative che sul tema si terranno con l’amministrazione comunale di Bologna ed ogni altro soggetto interessato e coinvolto.

Concludo richiamando l’attenzione sul ricambio di componenti che necessariamente si avrà dal 1° gennaio 2019, ricambio che potrebbe comportare difficoltà di funzionamento almeno nei primi mesi dopo l’insediamento.

Per ovviare tale evenienza non solo confido che un certo numero di attuali componenti si ricandidino e vengano eletti, ma auspico che tutti i nuovi eletti (i cui nomi si conosceranno entro il 31 luglio 2018) inizino immediatamente ad affiancare i lavori della Assemblea Plenaria e delle Sezioni in una sorta di tirocinio formativo.

Avv. Flavio Peccenini

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Flavio Peccenini