Attività del Consiglio

Comitato pari opportunità – Un anno di lavoro coronato da un grande riconoscimento

Il nostro progetto sul palco della convention di Cassa Forense

Care Colleghe e Cari Colleghi,

Vi dovrei parlare di ciò che ha fatto il CPO nel suo secondo anno di mandato e lo farò.

Prima, però, vorrei condividere con voi la grande soddisfazione per il riconoscimento – economico, ma non solo – tributato da Cassa Forense al “progetto creativo” presentato dal CPO dell’Ordine degli Avvocati di Bologna nell’ambito dei bandi “per lo sviluppo economico dell’avvocatura”.

L’ho già detto e scritto, ma voglio ripeterlo: il merito è interamente da ascriversi alla mia vice presidente, Marta Tricarico, e alle colleghe e componenti del CPO Marina Corona e Marinella Oliva.

Il loro progetto è stato non solo “premiato” con un ricco contributo – 25.000 euro finalizzati alla sua concreta realizzazione – ma addirittura riconosciuto tra i 5 più innovativi (su 79 presentati) ed illustrato durante la convention di Cassa Forense che si è tenuta a Roma il 9 e 10 giugno scorso. A rappresentarci sul palco sono state le nostre Marta e Marinella (Marina, purtroppo, aveva impegni familiari), che hanno chiamato a raggiungerle il nostro presidente Giovanni Berti Arnoaldi Veli. Una bella immagine della coesione che esiste nel nostro Foro tra COA e CPO. Rara avis nel panorama nazionale.

Ma in che cosa consiste questo progetto [“S.O.S. AVVOCATO – S.O.S. SERVIZI URGENTI”], che ha ricevuto i complimenti anche dal Ministro del Welfare presente in platea ?

Si tratta di realizzare una app che consenta agli avvocati che si trovino a dover conciliare esigenze familiari e doveri professionali in una situazione di emergenza (ad esempio a causa della improvvisa malattia di un figlio) di individuare, nell’ambito di una lista appositamente creata, un sostituto d’udienza (o per adempimenti urgenti di cancelleria), ovvero di fruire di servizi last minute, preventivamente reperiti sul territorio e messi in rete (quali il pronto intervento di una baby sitter a domicilio). L’utilizzo delle opportunità fruibili attraverso la app può peraltro avvenire anche non in condizioni di emergenza.

L’idea, che nasce dall’esigenza di individuare soluzioni volte a conciliare vita familiare e lavoro, racchiude in sé una serie di iniziative già pensate/avviate dal CPO nel corso del primo anno del presente mandato.

Da tempo, infatti, il CPO meditava sulla possibilità di dare impulso a una lista di sostituti d’udienza (o per lo svolgimento di adempimenti urgenti di cancelleria). Anzi, ad onor del vero, questa possibilità era già allo studio nel corso del precedente mandato, quando la presidente del CPO era la collega Rosa Lucente. L’iniziativa è già stata realizzata, con modalità tra loro differenziate, da altri Ordini forensi. Ciò che ci aveva sino ad ora frenati era stata la constatazione che, laddove intrapresa, tale iniziativa non ha avuto il positivo riscontro atteso. Le ragioni dovrebbero essere approfondite, ma è certo che le modalità di fruizione di un servizio, soprattutto se pensato per situazioni di emergenza, sono essenziali per la sua buona riuscita. Per questo abbiamo pensato ad uno strumento volto a rendere più semplice e veloce la ricerca di un sostituto. Il contributo di Cassa Forense ci consentirà ora di realizzare l’iniziativa dotandola di un adeguato supporto.

“Per gli avvocati dagli avvocati”, per dirla con uno slogan che mi piace molto. Un welfare che crea occasioni di lavoro (per tutti coloro che entreranno a far parte della lista dei sostituti), ma anche un modo per conoscersi meglio (specie in un Foro come il nostro che ha raggiunto numeri ragguardevoli), per promuovere competenze specifiche, creare sinergie e collaborazioni. Abbiamo certamente pensato alla giovane avvocatura, con la quale il CPO ha da tempo stabilito un proficuo interscambio, ma non solo.

Strumenti simili esistono già. Si tratta di app che consentono a chiunque di proporsi per sostituzioni d’udienza, domiciliazioni, adempimenti di cancelleria. Il fatto è che non è facile delegare adempimenti quasi sempre molto delicati a Colleghi che non si conoscono. Accanto a un buon “prodotto informatico”, occorre pertanto favorire l’incontro fra “l’offerta e la domanda” dettando regole chiare e rigorose sia per l’ammissione alla lista dei sostituti sia per le modalità di conferimento/svolgimento degli incarichi. Per questo sarà fondamentale l’apporto del COA.

Anche l’idea di reperire sul territorio e mettere a disposizione dei Colleghi servizi di interesse a “prezzi calmierati” non è nuova. Il CPO, in collaborazione con la Fondazione Forense Bolognese, ha infatti già da tempo avviato tale ricerca e promozione attraverso il link, pubblicato sul sito della Fondazione, denominato opportunità per gli avvocati in collaborazione con il CPO. Il direttore della nostra Fondazione, Stefano Dalla Verità, ha creduto sin da subito nella bontà di tale iniziativa. La ricerca di servizi dovrà essere proseguita ed incentivata. Siamo certi che la nostra app, garantendo una maggiore diffusione dei servizi proposti, incrementerà l’offerta. Sino ad ora si è pensato principalmente a servizi per l’infanzia, ma occorrerà ampliare l’angolo visuale individuando anche servizi per familiari anziani o disabili. Secondo il nostro regolamento istitutivo, infatti, è compito del CPO rimuovere ogni ostacolo che limiti il soddisfacente e proficuo esercizio della professione, al servizio di tutti i colleghi: avvocate e avvocati, giovani e meno giovani.

La app finanziata da Cassa Forense servirà, in buona sostanza, a dare maggiore impulso ad iniziative che il CPO coltiva da tempo e, quando realizzata, potrà divenire patrimonio di tutta l’avvocatura italiana.

C’è un grande lavoro da fare, ma abbiamo una grande squadra: per la realizzazione di questo progetto, infatti, il CPO lavorerà di concerto con il COA e con la Fondazione Forense, così come ha fatto sin dalla sua istituzione, sviluppando una sintonia che molti ci invidiano.

Ma il nostro lavoro in quest’ultimo anno non si è ovviamente limitato a questo.  

Seguendo una prassi ormai consolidata, abbiamo proseguito nella organizzazione di eventi formativi in orari compatibili con la cura dei figli e gli impegni professionali.

Grande riscontro ha ottenuto il corso dedicato a “La comunicazione in udienza”, tenuto dalla prof.ssa Renata Galatolo, professore associato di psicologia della comunicazione, e curato dai Colleghi Milly Virgilio, Gabriele Garcea e Mario Turco.

Sul fronte “nuove opportunità di sviluppo professionale”, mi piace ricordare l’evento, realizzato in collaborazione con il CNF e l’UNAR, “Nuove opportunità nella tutela dei diritti, il fondo di solidarietà per la tutela giurisdizionale delle vittime di discriminazione”, la cui organizzazione è stata curata dalla collega Milly Virgilio.

A questo proposito, anticipo che tra le iniziative di prossima realizzazione è previsto, tra l’altro,  un corso di specializzazione in diritto antidiscriminatorio. Se ne stanno occupando le colleghe Marta Tricarico e Milly Virgilio.

Come preannunciato, il nostro CPO ha attivamente partecipato alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne indetta dalle Nazioni Unite, che ricorre il 25 novembre di ogni anno, promuovendo un evento formativo, “Dalle tre “P” della convenzione di Istanbul: proteggere”, specificamente rivolto agli avvocati che, sia in ambito civile che in ambito penale, svolgono la loro professione (anche) a difesa delle donne e/o dei minori vittime di violenza. Per questo importante momento di confronto e di crescita professionale – che ha visto coinvolti in qualità di relatori avvocati, magistrati e appartenenti alle forze dell’ordine –  dobbiamo ringraziare le colleghe Marta Tricarico e Milly Virgilio, che lo hanno pensato e realizzato.

Subito dopo l’insediamento del nuovo presidente del tribunale di Bologna abbiamo ripreso anche il tema “barriere architettoniche nel palazzo di giustizia”. I colleghi Laura Lomunno e Gabriele Garcea hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il presidente Caruso volto ad illustrare gli esiti della verifica condotta dall’ing. Carlo Carpanelli, su impulso del CPO, circa le criticità riscontrate all’interno di palazzo Pizzardi-Legnani per chi, anche transitoriamente, si trovi ad essere in condizioni di limitata mobilità e le soluzioni individuate al fine di porvi rimedio. La sollecitazione è stata accolta con grande interesse dal presidente, che ha a tal fine richiesto l’intervento della proprietà. Continueremo a premere affinchè le nostre proposte – facilmente realizzabili con costi modesti – trovino positivo riscontro.

Sono poi particolarmente lieta del grande successo che ha ottenuto il nostro ciclo di incontri “Un caffè col CPO”, nato da una idea di Annalisa Atti, Consigliere dell’Ordine delegato a far parte del CPO.

L’iniziativa è partita dalla constatazione del momento di grande difficoltà – non solo economica, ma anche di immagine, di prospettiva e di identità – che l’avvocatura si trova a vivere. La difficile congiuntura economica crea sconforto, soprattutto nei giovani colleghi, e l’esplosione del numero degli iscritti rischia di generare un profondo senso di solitudine nell’affrontare i problemi del quotidiano e nel guardare al futuro. Per questo abbiamo pensato che fosse utile creare dei momenti di incontro e di confronto per parlare di noi, della nostra professione, di come è stata, di com’è e di come vorremmo che fosse. Perché nessuno si senta solo, per ritrovare quel senso di appartenenza e quello spirito di colleganza che i grandi numeri hanno forse un po’ appannato. Rimuovere gli ostacoli al proficuo esercizio della professione significa anche parlarne insieme, tra colleghi appunto, ed individuare soluzioni che partano da esigenze concrete.

La grande partecipazione registrata ed il gradimento riscontrato ci induce a pensare che siamo sulla strada giusta: i nostri “caffè” proseguiranno pertanto dopo la pausa estiva.

Ancora due parole su cosa “bolle in pentola”.

Lo abbiamo promesso e saremo di parola: dopo il successo registrato dal primo corso dedicato a “Empowerment e avvocatura al femminile”, realizzeremo certamente un corso avanzato. Se ne stanno occupando le colleghe Marina Corona e Marinella Oliva.

Restando in argomento donne avvocato, anticipo altresì la realizzazione di un corso di specializzazione per giovarsi delle opportunità previste dalla c.d. legge Golfo-Mosca. Me ne sto occupando personalmente (finalmente fa qualcosa anche la presidente) insieme a Annalisa Atti e Gabriele Garcea.

La Commissione Pari Opportunità del CNF ha da poco siglato un accordo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri-dipartimento pari opportunità volto a promuovere l’iscrizione in un apposito elenco di tutte le professioniste interessate ad entrare a far parte dei consigli di amministrazione di società private in controllo pubblico. Le avvocate non possono lasciarsi sfuggire questa opportunità. Ne parleremo presto più nel dettaglio.

Anche il corso sulla comunicazione avrà un secondo ciclo, se ne stanno occupando i colleghi Milly Virgilio e Mario Turco e, ovviamente, parteciperemo attivamente anche quest’anno alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, di questo si stanno occupando le colleghe Marta Tricarico e Milly Virgilio.

Infine, come abbiamo scritto nel documento pubblicato in occasione della giornata dell’8 marzo, vorremmo realizzare una serie di incontri con “Le signore del nostro Foro”, con le tante colleghe “più grandi di noi” che hanno aperto la strada dell’avvocatura al femminile e hanno contribuito al prestigio del nostro Foro, perché da loro abbiamo certamente molto da imparare.

Non sarebbe tutto, ma non posso abusare oltre della Vostra pazienza.

A presto, dunque, per ulteriori aggiornamenti.

La Presidente del CPO
Antonella Rimondi

 

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Antonella Rimondi