Estratti delibere

Problematica inerente le cancellerie dell’Ufficio del Giudice di Pace

Delibera 18 novembre 2015

Riferisce il Presidente Avv. Giovanni Berti Arnoaldi Veli sul fatto, appreso da segnalazioni di colleghi, che nell’accedere alla Cancelleria dell’Ufficio del Giudice di Pace il 16 novembre 2015 gli avvocati e i praticanti hanno trovato affisso un cartello che avvisava di un’improvvisa riduzione dell’orario d’apertura e, addirittura, della limitazione della prenotazione per l’accesso allo sportello a 50 numeri”.

Nella stessa mattinata il Presidente ha immediatamente inviato al Coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace una nota scritta di protesta e di richiesta di chiarimenti, anche in considerazione del fatto che non solo il Consiglio non era stato previamente consultato, ma nemmeno informato delle nuove disposizioni organizzative, che creano enorme disagio all’avvocatura, utenza qualificata dell’Ufficio.

A fronte della protesta, l’indomani il Coordinatore e la Dirigente amministrativa dell’Ufficio del Giudice di Pace hanno inviato comunicazione formale, con le nuove modalità d’accesso alla Cancelleria.

Il Presidente dichiara che non sono naturalmente le comunicazioni tardive, scritte e inviate a posteriori, a risolvere la situazione di grave disagio cui sono costretti gli avvocati e i praticanti bolognesi nell’accedere ai servizi di Cancelleria del Giudice di Pace; nel merito, le decisioni organizzative assunte sono inaccettabili, poiché limitano in misura intollerabile le possibilità di fruizione dei servizi di Cancelleria, costringendo a ripetuti accessi in un ufficio peraltro periferico; e sono illegittime, perché violano la normativa sull’orario minimo di apertura al pubblico delle Cancellerie, in un ufficio peraltro nel quale non è stato ancora avviato il processo telematico.

Analogo provvedimento restrittivo gli avvocati hanno, inoltre, trovato nella stessa mattina allo Sportello Polifunzionale del Tribunale, con l’improvvisa introduzione di restrizioni all’accesso ad alcuni servizi.

Oltre al merito dei provvedimenti, va stigmatizzata la gravità del metodo, che pretende di ridurre la funzione dell’avvocatura a mera destinataria di dispacci rilasciati senza alcuna consultazione e previa comunicazione, disconoscendone il ruolo fondamentale e la funzione sociale quale soggetto compartecipe della giurisdizione.

Il Presidente propone quindi di segnalare all’Ufficio del Giudice di Pace, al Tribunale – e a tutti gli Uffici Giudiziari in genere – che il Consiglio dell’Ordine richiede che, nel rispetto dei rapporti istituzionali non meno che dell’alta funzione quotidianamente esercitata da tutti gli avvocati, vengano osservate le seguenti semplici regole, nel caso di variazione degli assetti organizzativi degli Uffici suscettibili di creare mutamenti sensibili delle modalità di fruizione dei servizi di Cancelleria da parte degli avvocati e dei loro collaboratori:

  1. previa consultazione del Consiglio dell’Ordine, con illustrazione e confronto delle problematiche e delle proposte per la loro risoluzione;
  2. emissione di formali provvedimenti organizzativi, a firma dei soggetti responsabili;
  3. comunicazione al Consiglio dell’Ordine dei provvedimenti adottati, con preavviso di almeno una settimana rispetto alla loro entrata in vigore, per consentire al Consiglio di inviarne tempestiva notizia ai propri iscritti mediante circolare e-mail e pubblicazione nel proprio sito internet;
  4. menzione espressa dei provvedimenti organizzativi adottati, negli avvisi affissi nelle Cancellerie;
  5. inserimento negli avvisi affissi nelle Cancellerie delle scuse per i disagi creati.

Il Consiglio, all’esito del riferimento e della discussione, delibera di approvare la proposta del Presidente e di mandare allo stesso di inviare circolare e-mail agli iscritti comunicando quanto sopra, e riserva ogni ulteriore valutazione ed eventuale determinazione alla prossima adunanza.

Delibera 16 dicembre 2015

Il Presidente dà atto che dopo la circolare ed il comunicato stampa dell’Ordine, l’Ufficio del Giudice di Pace ha immediatamente revocato il controverso provvedimento, pur mantenendo limitazioni di orario al servizio di cancelleria. Propone quindi di tenere in osservazione la situazione. Segnala di avere ricevuto attestazioni di adesione alla protesta da parte di diversi colleghi e, non di meno, da parte di alcuni Giudici di Pace, anch’essi apertamente in contrasto con l’organizzazione del personale.

Il Consiglio, all’esito, delibera di non impugnare al TAR il provvedimento già revocato in autotutela e di tenere monitorata la situazione.

Delibera 30 marzo 2016

Il Consigliere avv. Luppino riferisce sull’incontro intercorso con la Dirigente dott.ssa Capodieci ed il Coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace di Bologna avv. Pederzoli, al fine di riattivare l’Osservatorio presso il Giudice di Pace; evidenzia come il principale problema emerso dal confronto è rappresentato dal fatto che, allo stato, mancano i referenti dell’Ufficio, sia per il settore civile che per quello penale, con impegno da parte del Coordinatore a designare i ridetti giudici. Segnala di avere avuto occasione di parlare dei disservizi lamentati da diversi colleghi ed essenzialmente riconducibili al limitato orario di apertura delle Cancellerie. A tale proposito, ha avanzato la proposta di prevedere un’apertura pomeridiana della Cancelleria civile (in particolare, il martedì dalle 15.00 alle 16.00); ipotesi di apertura pomeridiana che la Dirigente dott.ssa Capodieci si è dichiarata disponibile ad accogliere, in via sperimentale ed a condizione che gli avvocati siano invitati dall’Ordine a depositare allo sportello, nelle giornate di consueta apertura, un numero limitato di pratiche, evitando così il deposito di un numero indeterminato di fascicoli ad ogni accesso. Riferisce che la Dirigente ed il Coordinatore si sono dichiarati estremamente favorevoli all’eventuale attivazione del pct e contrari all’eventuale collocamento dell’UNEP presso i locali dell’Ufficio Giudice di Pace.

Il Consiglio, ringrazia il Consigliere avv. Luppino per il riferimento e manda al Presidente ed al Consigliere avv. Luppino di dare riscontro al Coordinatore ed alla Dirigente dell’Ufficio del Giudice di Pace chiedendo l’apertura della Cancelleria, sia civile che penale, per un pomeriggio alla settimana per un’ora in aggiunta agli ordinari orari di apertura delle mattine dal lunedì al venerdì e di sollecitare la riconvocazione degli Osservatori sulla giustizia, sia civile che penale.

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