Varie

Comitato Pari Opportunità: un anno di lavoro

Intervento del Presidente del CPO in previsione dell’assemblea del 11 maggio 2016

Care Colleghe e Cari Colleghi,

in occasione dell’assemblea degli iscritti tenutasi lo scorso anno dissi che sarebbe stato Nostro dovere – in virtù della stima e della fiducia che avete riposto in Noi, eleggendoci – dimostrare, in concreto, cosa fa e a chi serve il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine.

Come sapete, in virtù del Regolamento approvato dal COA, è Nostro compito:

  • creare/favorire effettive condizioni di pari opportunità per Tutte e Tutti nell’esercizio della professione;
  • prevenire/contrastare/rimuovere comportamenti discriminatori sul genere e ogni ostacolo che limiti di fatto e/o di diritto la parità e l’uguaglianza sostanziale nell’accesso e nello svolgimento dell’attività professionale.

A chi serve, dunque, il CPO ? A Tutti Noi, credo, perché i fattori che possono ostacolare il percorso e la crescita professionale sono molteplici, non soltanto legati al genere (femminile, intendo), ma anche all’età, alle condizioni familiari e di salute e, in ultimo ma non da ultimo, al difficile momento storico-economico che anche l’Avvocatura si trova a vivere.

Per queste ragioni, il CPO ha diretto la propria azione in ambiti diversificati, tentando di interpretare le esigenze delle Colleghe e dei Colleghi e di rendere a Tutti un servizio.

Che cosa abbiamo fatto, dunque, per tener fede ai nostri impegni ?

In primo luogo, abbiamo raccolto l’esigenza – manifestata da molte e molti di Voi – che gli eventi formativi si svolgano in orari compatibili con la cura dei figli e, in particolare, con il termine dei normali orari scolastici. Tutte le iniziative formative organizzate dal CPO si sono infatti svolte nelle prime ore del pomeriggio. Grazie alla disponibilità del Personale della Fondazione Forense Bolognese e del suo Direttore, Avv. Stefano Dalla Verità, abbiamo sperimentato, per la prima volta, la possibilità di videoregistrare gli eventi formativi e di consentirne la visione “in differita”, con conseguente riconoscimento dei relativi crediti.

Per le Colleghe e i Colleghi con figli in tenera età i tempi di lavoro sono fortemente condizionati dai tempi delle scuole. Per questa ragione, le Colleghe componenti del CPO Marina Corona, Marinella Oliva e Marta Tricarico, di concerto con il Direttore della Fondazione Forense Bolognese, stanno dando avvio ad un progetto volto a reperire sul territorio cittadino, possibilmente in zone limitrofe agli Uffici Giudiziari, strutture che svolgono attività di baby parking e campi estivi disponibili ad offrire i loro servizi a “costi calmierati”.

La conciliazione dei tempi di vita-lavoro può certamente essere favorita anche dall’uso di strumenti informatici, spesso disponibili anche “a costo zero” o comunque molto contenuto. Per questa ragione, abbiamo dedicato all’argomento l’evento formativo “Pari Opportunità Informatiche: strumenti per lo studio a costo zero”, curato dai Colleghi componenti del CPO Gabriele Garcea e Mario Turco, moderati dalla Collega Annalisa Atti, componente del CPO in qualità di Consigliere dell’Ordine.

Il Nostro Tribunale, si sa, è certamente molto bello, ma non altrettanto funzionale e decisamente proibitivo per Chi, anche transitoriamente, si trovi ad essere in condizioni di limitata mobilità. Ciò vale per tutti gli avventori, ma anche e soprattutto per Chi, come Noi, in Tribunale ci deve andare per lavorare. Su proposta della Collega e componente del CPO Laura Lo Munno abbiamo pertanto dato impulso a una verifica, condotta dall’Ing. Carlo Carpanelli e coordinata dai Colleghi Lo Munno e Garcea, che ha messo in evidenza numerose criticità, spesso superabili con piccoli interventi di minimo impatto economico. Le criticità riscontrate e le soluzioni individuate per porvi rimedio, tutte facilmente attuabili con costi davvero modesti, sono riportate in una dettagliata relazione trasmessa al Presidente del COA Avv. Giovanni Berti Arnaoldi Veli e all’intero Consiglio affinchè la sottopongano al Presidente del Tribunale. La effettiva realizzazione dei piccoli interventi migliorativi oggetto di proposta è certamente complicata dal fatto che la gestione del Palazzo di Giustizia è attualmente di competenza del Ministero e non più del Comune di Bologna, ma non demorderemo.

E ora parliamo di Donne; di Donne Avvocato, naturalmente, o di Avvocate, come ama dire la mia Vice Presidente Marta Tricarico. La Nostra professione si sta rapidamente femminilizzando; il fenomeno è particolarmente evidente se si ha riguardo ai numeri dei praticanti avvocato e dei giovani Colleghi. I dati forniti da Cassa Forense con riferimento ai redditi sono però sconfortanti: in tutte le fasce di età e a tutte le latitudini del nostro Paese, ivi compresa la nostra Regione e la nostra Città, i redditi medi delle Avvocate sono significativamente inferiori ai redditi medi dei Colleghi Uomini. Difficile comprendere con precisione scientifica le ragioni di tale fenomeno, certamente preoccupante per l’intera Avvocatura, visto che il nostro sistema previdenziale ed assistenziale si regge sulle contribuzioni degli Avvocati in attività. In occasione della Conferenza Nazionale tenutasi a Rimini nel settembre dello scorso anno, il Presidente e molti autorevoli esponenti di Cassa Forense hanno pertanto caldeggiato la promozione di iniziative volte a contenere/annullare l’evidente gap reddituale tra Avvocati e Avvocate. Le generalizzazioni sono sempre sciocche (basti pensare al reddito dichiarato dalla Collega ed ex Ministro Paola Severino), ma gli studi condotti per comprendere meglio il fenomeno hanno evidenziato – tra le altre cause – una minore propensione delle Colleghe a valorizzare il proprio lavoro e a chiedere/pretendere/ottenere il giusto compenso. Dando seguito all’invito di Cassa Forense, il CPO ha pertanto deciso di organizzare un corso di empowerment (detesto usare parole inglesi, ma pare che non esista una espressione in lingua italiana adeguata a tradurre tale termine) dal suggestivo titolo “Empowermet e avvocatura femminile: attrezzi per il successo”. Il corso, tenuto dalla Dott.ssa Angela Santi, esperta della materia, ha visto coinvolte con funzioni di presidenza e moderazione le Colleghe Marina Corona, Laura Lo Munno, Marinella Oliva, Marta Tricarico e Milly Virgilio ed è stato introdotto da un interessante intervento in materia deontologica curato dalla Collega Annalisa Atti. L’iniziativa, assolutamente innovativa nel panorama formativo offerto dalla nostra Fondazione e proposta ad un costo simbolico, ha avuto il sostegno del Direttore Avv. Stefano Dalla Verità e ha riscosso un considerevole successo, sia in termini di partecipazione che di gradimento, rilevato mediante apposito questionario curato dalla Collega componente del CPO Milly Virgilio. Visto il buon esordio, l’evento verrà certamente riproposto. E’ proprio con riferimento a tale corso che è stata sperimentata la videoregistrazione con possibilità di visione “in differita” presso la sede della Fondazione.

Visto che ho parlato di Cassa Forense rimango in argomento. Il riferimento al nostro Ente previdenziale evoca “sensazioni dolorose”, tanto più oggi che l’iscrizione è divenuta obbligatoria per tutti gli iscritti all’Albo, sia pure con significative agevolazioni per i più giovani. Il nuovo Regolamento dedicato alla assistenza prevede, però, significative opportunità che occorre conoscere e sfruttare. Per questa ragione, abbiamo voluto dedicare l’evocativa giornata dell’8 marzo al convegno “Le nuove opportunità della Cassa Forense: la riforma dell’assistenza e l’accesso ai progetti europei”, che ha visto in veste di relatrici le Colleghe delegate alla Cassa Cecilia Barilli e Michelina Grillo. L’incontro, introdotto dal Presidente del COA Giovanni Berti Arnoaldi Veli e dalla Vice Presidente del CPO Marta Tricarico, è stato preceduto da un intervento in materia deontologica curato dalla Nostra Annalisa Atti. Grazie alla tenacia di Marta, l’evento si è tenuto in Tribunale, nell’Aula Primo Zecchi. Tale fatto, apparentemente di natura solo logistica, ha invece un importante significato simbolico, confermando il principio che il Tribunale è “la casa” anche degli Avvocati e che per fruire delle sue strutture non è necessario che agli eventi ivi organizzati partecipino anche dei Magistrati, così come conferma anche il Regolamento recentemente emanato dal Presidente ff Dott. Giovanni Benassi.

Il CPO ha anche, doverosamente, rivolto la sua attenzione ai giovani Colleghi e alle giovani Colleghe (percentualmente “maggioritarie” in questa fascia di età), nella piena consapevolezza delle difficoltà che essi si trovano ad affrontare agli esordi della professione, anche in ragione della attuale sfavorevole congiuntura. Per questo, il CPO ha attivato i suoi componenti più giovani – Laura Lo Munno, Marinella Oliva e Gabriele Garcea – stabilendo una proficua collaborazione con i rappresentanti del nostro Ordine in seno alla apposita Commissione costituita dal CNF, LAB@avvocaturagiovane, i Colleghi Giulia Zanoli e Federico Canova.

A proposito di giovane avvocatura, sono poi particolarmente lieta delle occasioni di incontro che si sono create con gli amici di AIGA. L’invito a partecipare, anche in qualità di relatore, ad alcuni dei loro incontri formativi mi ha infatti consentito di comprendere meglio i problemi di cui discutono e gli obiettivi che si propongono. Come ho già avuto occasione di dire, spero che la giovane avvocatura veda nel CPO dell’Ordine un referente istituzionale aperto all’ascolto e pronto all’azione.

A Tutte e Tutti ricordo che, sin dal luglio dello scorso anno, il CPO ha istituito uno sportello, aperto il secondo venerdì di ogni mese, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, volto a raccogliere richieste, segnalazioni e suggerimenti.

Al fine di condividere con gli altri CPO diffusi su tutto il territorio nazionale idee e iniziative, il CPO di Bologna è entrato ufficialmente a far parte della “rete dei CPO” e ha già partecipato a due riunioni a livello nazionale. In occasione della riunione tenutasi a Napoli l’11 maggio scorso, il CPO di Bologna, rappresentato dai Colleghi Marinella Oliva e Gabriele Garcea, ha illustrato l’attività svolta suscitando grande interesse. Ciò che, in particolare, è stato apprezzato è il “taglio aperto” che il CPO di Bologna, in virtù del Regolamento approvato dal COA, ha inteso dare al proprio operato: non solo questioni di genere, ma una costante attività al servizio di Tutte le Colleghe e di Tutti i Colleghi per la promozione di reali condizioni di pari opportunità nell’accesso e nell’esercizio della professione.

Ancor prima che a livello nazionale, ci è però parso indispensabile promuovere un raccordo e un proficuo interscambio con gli altri CPO del Nostro Distretto. A tal fine, il CPO di Bologna, in sintonia con il Presidente URCOFER Avv. Sandro Callegaro, si è già fatto promotore della creazione della “rete distrettuale dei CPO”. Purtroppo, al momento, non tutti gli Ordini emiliano-romagnoli hanno già dato luogo alla costituzione dei relativi CPO, nonostante l’espressa previsione in tal senso dell’art. 25 della Nostra Legge Professionale, ma siamo certi che, anche grazie all’apporto di Sandro, riusciremo nell’intento. Nel frattempo, abbiamo già allacciato positive relazioni con il CPO dell’Ordine di Modena e con il CPO dell’Ordine di Ravenna.

Soltanto un breve cenno, infine, alle iniziative già “in cantiere”.

Pur vivendo di comunicazione, in questa materia l’Avvocato è un autodidatta. Per questa ragione, abbiamo pensato di organizzare un workshop (sto davvero esagerando con i termini inglesi) dedicato alla comunicazione in udienza. L’organizzazione dell’iniziativa – che si svolgerà nel prossimo mese di ottobre grazie alla disponibilità della Prof.ssa Renata Galatolo, professore associato di psicologia della comunicazione – è curata dai Colleghi Milly Virgilio e Gabriele Garcea.

In un momento come questo, certamente non felice anche per la Nostra Professione, occorre individuare nuove opportunità di lavoro, sempre al servizio dei diritti, e, cercando, si trova: il CNF e l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) hanno infatti istituito un Fondo di solidarietà per la tutela contro le discriminazioni (di qualsiasi natura) che consente alla vittime di discriminazione di ottenere l’anticipazione delle spese legali quando non ricorrono i presupposti per l’ammissione al gratuito patrocinio. Pur costituito da tempo, il Fondo è ancora poco conosciuto. Anche in questo caso, pertanto, stiamo organizzando un workshop, in data ancora da definire, che verrà tenuto dalla Collega Avv. Susanna Pisano e da Delegati dell’UNAR. L’organizzazione dell’evento è curata dalla Collega Milly Virgilio.

Siamo certi che, cercando ancora, troveremo ancora. Qualche idea l’abbiamo già.

Sin dal 2013, il CNF, attraverso la Commissione Pari Opportunità, partecipa alla Giornata internazionale contro la violenza sulle Donne indetta dalle Nazioni Unite, che ricorre il 25 novembre di ogni anno, promuovendo eventi formativi specificamente rivolti agli Avvocati che svolgono la loro professione a difesa delle Donne e/o dei Minori vittime di violenza. Su proposta e a cura delle Colleghe Marta Tricarico e Milly Virgilio, da quest’anno anche il CPO di Bologna parteciperà attivamente alla Giornata del 25 novembre, organizzando un apposito evento formativo.

Infine, per facilitare la diffusione delle iniziative promosse dal CPO, i Nostri “informatici”, Gabriele Garcea e Mario Turco, di concerto con il COA, stanno realizzando una apposita mailing list, che ci consentirà di raggiungerVi più facilmente.

Come avrete modo di rilevare dal mio resoconto, la Presidente ha fatto poco o niente, potendosi giovare del prezioso apporto di tutti gli altri componenti del CPO. Il dibattito interno è vivace, ma la squadra è unita e l’insieme è più forte della somma dei singoli.

Dopo averVi lungamente annoiato, spero che Vi sia ora più chiaro cosa fa e a chi serve il CPO. Molto resta da fare e abbiamo intenzione di fare, per questo contiamo sul Vostro contributo di idee ed anche sulle Vostre critiche, che ci aiuteranno certamente a fare di più e meglio.

Desidero infine ringraziare il Nostro Presidente Avv. Giovanni Berti Arnoaldi Veli e il Nostro Consiglio per la grande attenzione che sempre dimostrano per le tematiche affidate al CPO, tutto il Personale e il Direttore della Fondazione Forense Bolognese, Avv. Stefano Dalla Verità, per la disponibilità ed il prezioso supporto, e il Presidente URCOFER, Avv. Sandro Callegaro, per l’interesse mostrato e la pronta iniziativa. Siamo davvero molto fortunati, perché un simile clima di interazione e collaborazione è cosa rara.

 

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Antonella Rimondi