Estratti delibere

Estratto dal verbale del 15/04/2015

Ore 16.45 Omicidi in Tribunale a Milano e provvedimento restrittivo delle modalità di accesso degli Avvocati in Tribunale a Bologna

 Il Presidente Avv. Giovanni Berti Arnoladi Veli informa di avere concordato con il Presidente del Tribunale dott. Scutellari di osservare un minuto di silenzio – con sospensione dell’attività d’udienza – nella mattinata del giorno 10.04.15, alle ore 11.30, per ricordare il tragico evento occorso il giorno precedente all’interno del Tribunale di Milano. Dell’iniziativa è stata data tempestiva informazione agli iscritti tramite apposita circolare e, il giorno seguente, la notizia è stata riportata dalla stampa locale.

Riferisce di avere ricevuto nella mattinata di lunedì 13.04 la notifica del provvedimento emesso dal Presidente del Tribunale in data 10.04.15 e relativo a misure restrittive per l’accesso agli uffici del Tribunale dall’ingresso di via Farini n.1.

Illustra che sabato 18.04 è uscito un articolo sul quotidiano “Il Resto del Carlino” con intervista al Presidente del Tribunale dott. Scutellari in merito ai gravi fatti di Milano e con breve replica del Presidente dell’Ordine degli Avvocati.

Ricorda come nel giugno del  2009 il Presidente dott. Scutellari decideva di riservare al transito degli avvocati – unitamente ai magistrati ed agli appartenenti alle forze dell’ordine – una delle due corsie destinate all’accesso agli uffici giudiziari del Tribunale, con esibizione del tesserino di riconoscimento e di appartenenza all’Ordine e, a campione, con controllo delle borse degli avvocati attraverso il “metal detector”.

Segnala che la cronaca nazionale ha dato ampio risalto alla colluttazione  avvenuta a Napoli tra avvocati e pubblico, da una parte, che cercavano di accedere agli uffici del Tribunale ed i vigilantes, dall’altra, i quali presidiavano l’ingresso ed effettuavano, diversamente dai giorni precedenti, rigorosi controlli sulle persone che accedevano all’interno del palazzo di giustizia, determinando lunghe code e tempi di attesa.

Informa che per la giornata del 16.04 il Ministro di Giustizia ha indetto una riunione presso il Ministero per discutere il problema sicurezza dei Tribunali d’Italia, all’uopo convocando tutti i Procuratori Generali della Repubblica, oltre al Presidente del C.N.F..

Ricorda che all’indomani sarà a Roma per partecipare alla riunione degli Stati Generali dell’OUA al cui ordine del giorno è stato inserito il problema sicurezza degli uffici giudiziari.

Conferma di avere partecipato il 14.04 ad una riunione della “commissione manutenzione” convocata d’urgenza dal Procuratore Generale, dott. Marcello Branca ed alla quale hanno partecipato il Presidente f.f. della Corte d’Appello dott. Francesco Maddalo, la Dirigente della Corte d’Appello dott.ssa Marilena Cerati, il Procuratore della Repubblica dott. Roberto Alfonso, il sostituto Procuratore della Repubblica dott. Massimiliano Serpi, il Presidente del Tribunale dott. Francesco Scutellari e la Dirigente del Tribunale dott.ssa Elena Barca.

Nel corso dell’incontro il dott. Serpi ha evidenziato che il problema sicurezza riguarda tutti, e così dei magistrati, degli avvocati, degli operatori dell’apparato giustizia e dei cittadini. Conseguentemente, il controllo agli accessi degli uffici di giustizia deve riguardare tutti i fruitori degli uffici di Tribunale, indistintamente dalle funzioni, per garantire la sicurezza delle persone che lavorano e/o frequentano la “casa della giustizia”.

Il Procuratore Generale dott. Marcello Branca ha chiesto ai partecipanti alla riunione come poter risolvere la delicata situazione della sicurezza e, in particolare, se procedere con provvedimenti definitivi o temporanei, atti quest’ultimi a prevenire eventuali azioni emulative. E’ emerso che la sede giudiziaria di Bologna è catalogata a “rischio medio” rispetto al dato nazionale.

Il Presidente riferisce di non avere preso formale posizione rispetto alle questioni trattate dando atto che l’adunanza di Consiglio era in programma nel pomeriggio di oggi, verbalizzando solo che il provvedimento restrittivo assunto dal dott. Scutellari in data 10.04 doveva necessariamente avere una valenza temporanea.

In tale contesto è poi emerso che per la mattinata del 21.04 era convocato in Prefettura il “Comitato Provinciale per l’Ordine e della Sicurezza” al quale, su interessamento del Procuratore della Repubblica dott. Roberto Alfonso, è stato invitato a partecipare anche il Consiglio dell’Ordine, in persona del suo Presidente.

L’Avv. Tiziana Zambelli dichiara che la sicurezza degli uffici giudiziari sta a cuore di tutti, ma non trova giustificazione il provvedimento restrittivo del Presidente del Tribunale che, è chiaro, colpisce solo gli avvocati unici fruitori, insieme al pubblico, dell’accesso sito in via Farini; utilizzando i magistrati ed i dipendenti pubblici la diversa entrata di via del Cane ove è installato il rilevamento di presenza. Chiede pertanto che il Consiglio chieda la revoca del provvedimento restrittivo, ripristinando la corsia riservata agli avvocati, con accesso tramite l’esibizione del tesserino di riconoscimento.

Secondo l’Avv. Stefano Goldstaub la situazione dimostra che esiste un problema sicurezza che, in qualche modo, tentano di risolvere. Il tesserino non è sufficiente a garantire la sicurezza, se non altro perché i soli avvocati iscritti all’Ordine di Bologna sono 4600, per cui dobbiamo prendere una posizione non di ferma contrapposizione ma di collaborazione nell’individuare una soluzione.

L’Avv. Pietro Giampaolo dichiara che recentemente all’ingresso della Procura della Repubblica è stato invitato ad aprire la borsa, ad esibire il tesserino e ad appoggiare chiavi ed occhiali che custodiva nel soprabito nell’apposito contenitore. Afferma che, premesso che nessun sistema è infallibile, nel rispetto della funzione dell’avvocato, l’identificazione tramite il tesserino di riconoscimento sarebbe misura idonea ed adeguata.

L’Avv. Antonio Spinzio si dichiara favorevole al fatto che gli avvocati partecipano ai diversi tavoli di discussione, anche per tutelare il ruolo e la dignità della professione forense; dichiara di condivide il contenuto della lettera inviata dall’associazione sindacale degli avvocati di Bologna al Presidente del Tribunale lo scorso 13.04 al quale, in linea di principio, il Consiglio dovrebbe attenersi nell’esprimere la propria posizione. Ritiene corretto proporre delle soluzioni tecniche per risolvere il problema. Propone che il Consiglio chieda ai responsabili dei diversi uffici giudiziari che per i prossimi 5/10 giorni i giudici giustifichino eventuali ritardi in udienza dei difensori a causa dei maggiori tempi per accedere alle diverse sedi.

L’Avv. Ercole Cavarretta dichiara che è imbarazzante ogni volta che si entra in Procura, dover svuotare le tasche, levarsi l’orologio, ecc., attività a cui i magistrati sono di fatto esonerati ogni qualvolta rientrano nel palazzo, dopo essere usciti magari per ragioni personali e non di servizio. Ritiene pertanto che con forza Il Consiglio deve chiedere pari dignità con gli altri operatori di diritto.

L’Avv. Stefania Tonini afferma la necessità di un accesso dedicato agli avvocati, in quanto frequentiamo quotidianamente negli uffici di giustizia Tribunale, come lavoratori e non quali ospiti o visitatori.

L’Avv. Elisabetta d’Errico ritiene che il provvedimento del Presidente è poco credibile; è infatti di comune dominio che da via Farini entrano solo i cittadini e gli avvocati, mentre gli altri operatori del diritto, ovvero i cancellieri ed i magistrati, entrano dal diverso accesso di via Del Cane. Propone quindi che venga predisposta un’entrata riservata all’avvocatura anche in via del Cane con tornelli e sistema di riconoscimento. Evidenzia che l’avvocato deve distinguersi dal pubblico che frequenta occasionalmente gli uffici del Tribunale.

L’Avv. Alessandro Lovato dichiara che ci troviamo in un momento di forte emotività ed emergenza che però presto terminerà; sicuramente c’è un livello di tensione e di preoccupazione molto elevato, focalizzato per scongiurare episodi emulativi; in questo contesto, dobbiamo comunque mettere dei paletti a salvaguardia della dignità del professionista e della persona. Ritiene comunque inutile, allo stato attuale, impegnarsi in guerre di mero principio.

Per l’Avv. Beatrice Belli è fondamentale non perdere l’occasione per ribadire e chiarire la nostra funzione; siamo parte della giurisdizione e come tale dobbiamo essere considerati. Collaboriamo ma a pari condizioni. Cogliamo l’occasione per informare della nostra posizione anche al Tar ed al Giudice di Pace.

L’Avv. Antonella Gavaudan evidenzia il disagio di molti che, nel caso venga concesso all’avvocatura una corsia riservata dall’accesso di via del Cane, sarebbero impossibilitati ad accedere agli uffici accompagnando i propri clienti e/o testimoni.

L’Avv. Silvia Villa condivide le considerazioni fino ad ora esposte e ritiene i gravi accadimenti di Milano l’occasione per migliorare le condizioni di sicurezza degli uffici giudiziari nell’interesse di tutti.

L’Avv. Stefano Tirapani propone che il comunicato del Consiglio metta in evidenza come la categoria degli avvocati di Bologna non ha mai creato problemi di tale natura.

Il Consiglio, dopo ampia discussione, delibera di scrivere al Presidente del Tribunale dott. Francesco Scutellari e per conoscenza al Procuratore Generale dott. Marcello Branca, al Procuratore della Repubblica, dott. Roberto Alfonso ed al Presidente della Corte d’Appello dott. Giuliano Lucentini, chiedendo che si torni al più presto alla normalità, ovvero che agli avvocati sia riservato uguale trattamento rispetto a quello degli altri operatori di giustizia, sia nelle misure provvisorie e sia in quelle definitive.

Il Presidente Avv. Giovanni Berti Arnoladi Veli riferisce che durante la riunione indetta dal Procuratore Generale si è parlato anche dell’aula bunker per il maxi processo all’ndrangheta. La proposta del dott. Roberto Alfonso è quella di realizzare l’aula bunker per l’udienza preliminare (che si terrà a Bologna probabilmente in autunno) presso la palestra del carcere della Dozza. Poiché alla riunione non era presente alcun rappresentante del Comune di Bologna, l’argomento è stato aggiornato ad una successiva riunione

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