Attività - commissioni

Circolare n.90/2015

Cari Colleghi,

lunedì scorso gli avvocati e i praticanti che si sono recati al Giudice di Pace hanno trovato affisso alle Cancellerie un cartello che avvisava di un’improvvisa riduzione dell’orario d’apertura e, addirittura, della limitazione della “prenotazione per l’accesso allo sportello a 50 numeri”.

Nella stessa mattinata di lunedì il Consiglio dell’Ordine ha immediatamente inviato al Coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace una nota scritta di protesta e di richiesta di chiarimenti, anche in considerazione del fatto che non solo il Consiglio non era stato previamente consultato, ma nemmeno informato delle nuove disposizioni organizzative, che creano enorme disagio alla nostra categoria, utenza qualificata dell’Ufficio.

A fronte della protesta, abbiamo ricevuto – l’indomani – dal Coordinatore e dalla Dirigente amministrativa del Giudice di Pace l’allegata comunicazione.

Non sono naturalmente le comunicazioni tardive, scritte e inviate a posteriori, a risolvere la situazione di grave disagio cui sono costretti gli avvocati e i praticanti bolognesi nell’accedere ai servizi di Cancelleria del Giudice di Pace.

Nel merito, le decisioni organizzative assunte sono inaccettabili, poiché limitano in misura intollerabile le possibilità di fruizione dei servizi di Cancelleria, costringendo a ripetuti accessi in un ufficio peraltro periferico; e sono illegittime, perché violano la normativa sull’orario minimo di apertura al pubblico delle Cancellerie, in un ufficio peraltro nel quale non è stato ancora avviato il processo telematico.

Analogo provvedimento restrittivo abbiamo trovato lunedì mattina allo Sportello Polifunzionale del Tribunale, con l’improvvisa introduzione di restrizioni all’accesso ad alcuni servizi.

Oltre al merito dei provvedimenti, lamentiamo anche la gravità del metodo, che pretende di ridurre la funzione dell’avvocatura a mera destinataria di dispacci rilasciati senza alcuna consultazione e previa comunicazione, disconoscendone il ruolo fondamentale e la funzione sociale quale soggetto compartecipe della giurisdizione.

All’Ufficio del Giudice di Pace, al Tribunale – e a tutti gli Uffici Giudiziari in genere – il Consiglio dell’Ordine richiede che, nel rispetto dei rapporti istituzionali non meno che dell’alta funzione quotidianamente esercitata da tutti gli avvocati, vengano osservate le seguenti semplici regole, nel caso di variazione degli assetti organizzativi degli Uffici suscettibili di creare mutamenti sensibili delle modalità di fruizione dei servizi di Cancelleria da parte degli avvocati e dei loro collaboratori:

  1. previa consultazione del Consiglio dell’Ordine, con illustrazione e confronto delle problematiche e delle proposte per la loro risoluzione;
  2. emissione di formali provvedimenti organizzativi, a firma dei soggetti responsabili;
  3. comunicazione al Consiglio dell’Ordine dei provvedimenti adottati, con preavviso di almeno una settimana rispetto alla loro entrata in vigore, per consentire al Consiglio di inviarne tempestiva notizia ai propri iscritti mediante circolare e-mail e pubblicazione nel proprio sito internet;
  4. menzione espressa dei provvedimenti organizzativi adottati, negli avvisi affissi nelle Cancellerie;
  5. inserimento negli avvisi affissi nelle Cancellerie delle scuse per i disagi creati.

Con saluti cordiali

il Presidente

avv. Giovanni Berti Arnoaldi Veli

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Giovanni Berti Arnoaldi Veli